Crisi, in Italia record di fallimenti: nei primi nove mesi del 2013 sono stati quasi 10mila (9.092 per la precisione), in aumento del 12% rispetto allo stesso periodo del 2012. E riguardano quasi tutti i settori e le forme di società, oltre che quasi tutte le regioni italiane, con picchi in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Lazio.
Secondo i dati Cerved visionati dall’agenzia Ansa, i fallimenti sono al livello ”massimo osservato da più di un decennio nel periodo gennaio-settembre”.
La crescita dei default riguarda tutte le forme giuridiche, con tassi di aumento a due cifre: +12% per le società di capitale, +10% per le società di persone e +11% per le altre forme giuridiche. E tutti i settori: a cedere maggiormente sono le industrie dei servizi (con un aumento dei fallimenti del 14%), seguite dalla manifattura (+11%), che inverte il trend positivo del 2012. In aumento anche i fallimenti nelle costruzioni (+9,7%), il settore che sta pagando il dazio più pesante alla crisi.
L’aumento dei default è un fenomeno diffuso anche dal punto di vista geografico: la Lombardia accusa di gran lunga il numero assoluto maggiore di fallimenti (2.250 nei primi nove mesi) con un aumento del 13%. Peggiore il trend di Emilia Romagna e Veneto (+19% per entrambe le Regioni) e del Lazio (+15%). Male anche il Sud, frenano i default Liguria (-11%) e Umbria (-18%).