30 Aprile 2024, martedì
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Diciotti, Matteo Salvini: “Sono tentato di dire andiamo avanti: processatemi”

 

Non pensava che la vicenda Diciotti gli avrebbe causato altri grattacapi. Invece il Senato dovrà pronunciarsi entro 60 giorni sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Salvini e l’eventuale diniego dovrà essere approvato a maggioranza assoluta.

“Sono tentato di dire andiamo avanti: processatemi -dice Salvini in un colloquio con il Corriere della Sera – Voglio vedere se si può processare un ministro perché fa quello che dice. Ma sto riflettendo sull’atteggiamento da tenere in Senato, perché questa non è una vicenda personale. Anzi, di personale non c’è nulla perché io ovviamente non mi ritengo affatto un sequestratore. Però è grave che un potere dello Stato intervenga sulle prerogative di un altro potere dello Stato. Come è possibile che un ministro dell’Interno non possa bloccare i barconi o tutelare i confini. Per questo al Senato chiederò se siamo ormai in una Repubblica giudiziaria Ma voglio dormirci su. Sono sicuro dei senatori della Lega, ma ora vediamo come voteranno tutti gli altri”.

E in ogni caso “chiederò al popolo italiano se devo continuare a fare il ministro” con il loro voto alle prossime elezioni europee.  Il vicepremier e leader della Lega torna così sulle sue decisioni estive da ministro degli Interni, quando non diede l’ok allo sbarco dei naufraghi salvati nel Mediterraneo dalla nave Diciotti. Vuole trasformare le elezioni europee in un referendum sul suo operato, anche se al centro di questa vicenda c’è una questione, delicata, a proposito delle competenze di un ministro dell’Interno.Risultati immagini per salvini diciotti

Il leader del Carroccio è rimasto sorpreso dall’iniziativa del tribunale dei ministri di Catania: “Un’assoluta sorpresa” anche se “la cosa non mi scompone di un millimetro”. In ogni caso, “dopo aver letto la documentazione in cui il procuratore capo di Catania aveva smontato una per una tutte le accuse dicendo che avevo esercitato il diritto-dovere di un ministro, effettivamente non me lo aspettavo. No problem”. Anche perchè, “tutti i giuristi consultati mi dicono che la cosa è totalmente infondata. Perché una scelta politica, può piacere o non piacere, ma va rispettata. La domanda è: può un ministro fare ciò che ha promesso agli elettori o deve decidere qualcun altro? Non posso credere a quanti magistrati e avvocati mi abbiamo messaggiato per dirmi di andare avanti, che questa cosa non sta in piedi”.

“Io – va all’attacco il vicepremier- mi sveglio alla mattina in una città in cui si legge sui muri ‘sparate a Salvini’. Non ‘sparare a salve’ ma ‘spara a Salvini’. Stiamo inseguendo dei terroristi, non è un bel segnale”. E “anche a sinistra qualcuno dovrebbe farsi un esame: tutti quegli pseudo intellettuali che non fanno che darmi del fascista, del razzista, del demonio poi rischiano di trovare menti deboli che danno loro retta”. E “sto preparando una legge per cercare di tenere in galera gli spacciatori. Per evitare che in nome della piccola quantità che gli viene trovata, questi tornino in strada il giorno dopo. Per questo ministro, si ipotizza una pena fino a quindici anni di carcere…”.

 

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