Nel Kashmir amministrato dall’India, una violenta esplosione ha trasformato una stazione di polizia in un cumulo di macerie, lasciando sul terreno almeno nove morti e decine di feriti. L’incidente, avvenuto all’interno di un’area sensibile già teatro di tensioni e attività militari, ha immediatamente attirato l’attenzione delle autorità locali e del governo centrale, mentre i soccorritori lavoravano tra fumo, detriti e veicoli in fiamme.
Secondo quanto riferito dalle autorità di polizia, lo scoppio si è verificato in un deposito utilizzato per custodire esplosivi sequestrati in operazioni precedenti. In quel momento una squadra composta da agenti e tecnici forensi stava conducendo un esame del materiale. La deflagrazione, improvvisa e potentissima, non ha lasciato scampo a diversi membri della squadra, travolti dall’onda d’urto.
L’edificio è stato letteralmente sventrato. L’incendio che ne è seguito ha rapidamente coinvolto numerosi veicoli parcheggiati nei pressi della struttura, complicando ulteriormente le operazioni di evacuazione e spegnimento. Le ambulanze hanno trasportato i feriti negli ospedali più vicini, dove i medici sono impegnati a gestire un elevato numero di pazienti, molti dei quali in condizioni critiche.
Al momento le autorità stanno lavorando per stabilire le cause precise dell’incidente, esaminando la possibilità di un malfunzionamento nella manipolazione degli ordigni confiscati o di una reazione accidentale del materiale immagazzinato. Non sono stati diffusi elementi che possano far pensare a un attacco deliberato, ma l’indagine resta aperta e sarà condotta con particolare attenzione, anche alla luce della lunga storia di instabilità che caratterizza la regione.
La tragedia riporta al centro dell’attenzione la gestione dei depositi di esplosivi sequestrati e la necessità di protocolli di sicurezza rigorosi nelle aree teatro di operazioni antiterrorismo. Nel frattempo, la comunità locale piange le vittime e attende risposte su un incidente che ha colpito uno dei luoghi considerati simbolo della presenza dello Stato in un territorio da sempre fragile e strategico.

