«L’accordo sulle banche è chiuso, non si cambia perché c’è un accordo generale di tutti». Con queste parole, Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, ha messo fine alle ipotesi di nuovi aggiustamenti sulla misura che riguarda il settore bancario. Intervenendo a margine di un convegno organizzato da Forza Italia alla Camera, il leader azzurro ha ribadito che l’intesa raggiunta all’interno della maggioranza è ormai definitiva e condivisa da tutte le forze di governo.
Tajani ha inoltre precisato che gli emendamenti che Forza Italia presenterà alla legge di bilancio non toccheranno la questione bancaria, ma si concentreranno su altri ambiti ritenuti prioritari: gli affitti brevi, l’articolo 18 sui dividendi e le misure destinate a forze dell’ordine e forze armate. Tre fronti che, secondo il vicepremier, rispondono a esigenze concrete e rappresentano altrettante priorità politiche del partito.
Alla domanda se nei prossimi giorni sia previsto un nuovo vertice tra i leader della maggioranza, Tajani ha mantenuto una posizione aperta ma prudente: «Io sono sempre pronto a confrontarmi con tutti, se serve si farà». Una dichiarazione che sottolinea la disponibilità al dialogo ma anche la volontà di non riaprire discussioni su temi già definiti.
Confermata dunque la linea di fermezza di Forza Italia sulla questione bancaria, dopo le discussioni delle scorse settimane che avevano alimentato dubbi su possibili ritocchi o modifiche. Il messaggio del vicepremier è chiaro: il capitolo banche è chiuso, il governo guarda avanti, concentrandosi ora su interventi mirati a sostenere sicurezza, giustizia fiscale e tutela del patrimonio immobiliare.
L’intervento di Tajani si inserisce in una fase cruciale del percorso della legge di bilancio, con il governo impegnato a trovare un equilibrio tra rigore e crescita. E proprio su questo equilibrio il leader azzurro punta a mantenere una posizione di responsabilità e coesione, ribadendo la centralità di Forza Italia nel quadro della maggioranza e la necessità di garantire stabilità politica e chiarezza nelle decisioni economiche.
