17 Novembre 2025, lunedì
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Nel bunker sotterraneo la serra hi-tech della marijuana: scoperta choc dei Carabinieri a Platì

Sotto una casa di campagna, un rifugio segreto trasformato in una coltivazione “indoor” completa di impianti idrici, luci artificiali e ventilazione. Denunciato un uomo di 67 anni.

Un bunker sotterraneo, nascosto sotto una casa di campagna e trasformato in una vera e propria fabbrica della marijuana. È la scoperta fatta dai Carabinieri della Stazione di Platì, in collaborazione con lo Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, nel corso di un servizio straordinario di controllo del territorio mirato alla prevenzione e alla repressione dei reati in materia di stupefacenti.

L’operazione, condotta in un’area rurale del comune di Platì, ha portato alla denuncia in stato di libertà di un uomo di 67 anni, ritenuto responsabile di produzione e detenzione illecita di sostanze stupefacenti. Secondo quanto accertato dai militari, l’uomo avrebbe allestito, con cura e competenza tecnica, una sofisticata coltivazione “indoor” di cannabis all’interno di un rifugio sotterraneo realizzato alla base di una sua abitazione secondaria.

L’indagine è nata da un particolare notato durante una perlustrazione di routine: una griglia di aerazione spuntava in modo anomalo tra la vegetazione. Un dettaglio apparentemente banale, ma sufficiente a insospettire i Carabinieri. Seguendo il percorso dei condotti di ventilazione, i militari sono giunti fino a un ingresso abilmente camuffato, nascosto da un sistema meccanico di carrucole e contrappesi che consentiva di accedere al bunker.

All’interno, la scena era sorprendente. Un ambiente perfettamente organizzato, dotato di impianti idrici ed elettrici, lampade per la crescita artificiale delle piante, ventilazione controllata e sistemi di irrigazione automatica. Tutto alimentato, secondo quanto accertato, da un allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica. Le piante di marijuana, alte tra i 60 e i 180 centimetri, erano disposte ordinatamente su più file, in un locale costruito in violazione delle norme edilizie ma con una logica precisa: garantire un ciclo di coltivazione continuo, al riparo da occhi indiscreti e dalle ispezioni dall’alto.

Il bunker, nascosto sotto una comune abitazione rurale, rappresenta un esempio di come le tecniche di coltivazione illegale si stiano evolvendo verso forme sempre più sofisticate e difficili da individuare.

L’intervento dei Carabinieri di Platì si inserisce in un più ampio dispositivo di controllo del territorio messo in campo dalla Compagnia di Locri, che da tempo concentra la propria azione sulla lotta alla produzione e al traffico di sostanze stupefacenti, piaga ancora diffusa nell’area aspromontana. Una presenza costante, quella dell’Arma, che resta un punto di riferimento essenziale per la sicurezza e la legalità nel territorio.

L’uomo coinvolto, come previsto dal nostro ordinamento, è da ritenersi innocente fino a eventuale sentenza definitiva di condanna.

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