Non si tratta soltanto delle perdite umane e delle difficoltà economiche, ma anche delle tensioni sociali e politiche esplose in quegli anni, che hanno inciso profondamente sul tessuto democratico del Paese.
A ricordarlo, e a rilanciare il dibattito, sarà domenica 21 settembre alle ore 16:00 il Primo Convegno nel Parco del Cilento, ospitato all’Hotel Hydra Club di Marina di Casalvelino (Salerno), intitolato “Covid-19 | 5 anni dopo – Economia, Finanza, Geopolitica, Diritti e Sanità”.
Un appuntamento che nasce con l’ambizione di superare la cronaca e trasformarsi in momento di riflessione collettiva: non per riscrivere il passato, ma per interrogarsi sul presente e sulle prospettive aperte dalla crisi sanitaria.
Relatori e temi caldi: tra diritto, affari e geopolitica
Il panel di relatori testimonia la volontà di affrontare il Covid da prospettive molteplici e talvolta controcorrente:
- Angelo Turco, avvocato e professore, affronterà il tema delle “violazioni giuridiche e costituzionali delle norme Covid”, un argomento che riapre il delicato capitolo delle restrizioni imposte durante lo stato d’emergenza.
- Mariano Amici, medico, proporrà una riflessione critica dal titolo eloquente “Come trasformare la malattia in un affare”, che mette in luce le derive economiche e speculative legate all’emergenza.
- Gianmarco Landi, esperto di finanza e geopolitica, analizzerà le ricadute globali: dalla ridefinizione delle catene del valore internazionali alle nuove sfide per i mercati e le relazioni di potere.
Ospiti e voci istituzionali
Il confronto sarà arricchito da interventi provenienti da mondi diversi: dalla finanza alle forze armate, dall’accademia alle istituzioni locali. Tra gli ospiti figurano il dott. Piero Rispoli, amministratore delegato della finanziaria Nhortigo; il prof. avv. Giuseppe Catapano, rettore dell’Università Auge; il prof. dott. Luca Filipponi, direttore del Menotti Festival di Spoleto; il dott. Maurizio Esposito, generale dei Carabinieri in pensione e segretario generale di Adesso Italia; il dott. Angelo Sammartino, coordinatore campano di Adesso Italia; il dott. Cesare Cilvini, presidente dell’Accademia Studi Giuridici Europei Auge; e l’avv. Silvia Pisapia, sindaco di Casalvelino.
Il dibattito sarà seguito e raccontato anche dal mondo del giornalismo: Massimo Menghini e il prof. Luca Filipponi, rispettivamente giornalista e direttore del quotidiano La Notte.
Un’eredità politica ancora divisiva
Se da un punto di vista sanitario la fase acuta dell’epidemia è ormai superata, sul piano politico e sociale il lascito del Covid-19 resta vivo. In Italia, il ricordo delle misure emergenziali – dal lockdown generalizzato al green pass – continua a dividere l’opinione pubblica.
Le restrizioni, ritenute da alcuni indispensabili per salvare vite umane, sono state vissute da altri come una compressione senza precedenti delle libertà individuali. Le piazze gremite del movimento “No Green Pass”, tra il 2021 e il 2022, hanno rappresentato la punta di un iceberg fatto di sfiducia nelle istituzioni, polarizzazione e scontro culturale.
Molti nodi restano aperti: la legittimità giuridica dei provvedimenti emergenziali, il rapporto tra scienza e politica, la gestione della comunicazione durante i mesi più duri. E soprattutto la capacità, o l’incapacità, del sistema democratico di reggere alla prova di una crisi senza precedenti.
La pandemia come spartiacque globale
Sul piano geopolitico ed economico, il Covid-19 ha segnato un punto di rottura. Ha accelerato processi già in corso, come la digitalizzazione, ma ha anche messo in luce la fragilità delle catene di approvvigionamento globali. Ha rilanciato il ruolo degli Stati nazionali, ridimensionando temporaneamente quello delle istituzioni sovranazionali, e ha acceso nuove dinamiche di conflitto e competizione internazionale, dalla corsa ai vaccini alle strategie di contenimento economico.
È in questo contesto che si colloca il convegno di Casalvelino: non un esercizio accademico, ma un’occasione per riflettere su come la pandemia abbia modificato equilibri, prospettive e mentalità collettive.
Dal Cilento una riflessione universale
La scelta del Cilento non è casuale: un luogo simbolo di resilienza, legato all’idea di benessere e qualità della vita, che ora diventa spazio di discussione sulle fragilità della società contemporanea.
Perché il Covid-19, pur essendo un capitolo chiuso dal punto di vista sanitario, rimane aperto come questione storica, politica e culturale. E la vera sfida, cinque anni dopo, è proprio questa: trasformare una ferita in occasione di crescita e consapevolezza.
Appuntamento: domenica 21 settembre, ore 16.00 – Hotel Hydra Club, Via Dominella 16, Marina di Casalvelino (SA).
Per informazioni: SUSY – WhatsApp 324.9980383
