ROMA – L’Italia ha un nuovo condottiero. Gennaro Gattuso è ufficialmente il nuovo commissario tecnico della Nazionale. La nomina, attesa da settimane, è stata formalizzata domenica pomeriggio con una nota della FIGC: “La Federazione Italiana Giuoco Calcio comunica di aver conferito l’incarico di Commissario Tecnico della Nazionale italiana a Gennaro Gattuso”. La presentazione ufficiale si terrà giovedì 19 giugno alle ore 11 all’Hotel Parco dei Principi di Roma.
Per l’ex mediano campione del mondo nel 2006 si apre un nuovo, ambizioso capitolo: riportare l’Italia ai vertici del calcio internazionale dopo le delusioni delle mancate qualificazioni ai Mondiali 2018 e 2022.
Gravina: “Gattuso incarna lo spirito azzurro”
Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha espresso grande soddisfazione per la scelta: “Gattuso è un simbolo del calcio italiano. L’azzurro per lui è come una seconda pelle. Le sue motivazioni, la sua professionalità e la sua esperienza saranno fondamentali per affrontare le prossime sfide. Lo ringrazio per la disponibilità e la dedizione con cui ha accettato questa responsabilità”.
Una decisione che si inserisce all’interno di un progetto più ampio: dare una nuova identità alla Nazionale, puntando su passione, rinnovamento tecnico e valorizzazione del talento giovanile.
Un esordio a tinte forti
La prima uscita ufficiale del “nuovo” Gattuso sarà il 5 settembre a Bergamo, nella sfida contro l’Estonia, valida per le qualificazioni al Mondiale del 2026. Teatro del debutto sarà il Gewiss Stadium, simbolico anche per la rinascita sportiva e sociale di una città profondamente segnata dalla pandemia.
Uno staff di ex campioni
Gattuso non sarà solo. Al suo fianco il fidato vice Gigi Riccio, già compagno di viaggio in diverse esperienze in panchina. Ma nello staff tecnico potrebbero entrare anche due grandi ex azzurri come Andrea Barzagli e Leonardo Bonucci: entrambi campioni del mondo o d’Europa, pronti a mettere la loro esperienza al servizio delle nuove generazioni.
La regia tecnica sarà affidata a Cesare Prandelli, che torna nella galassia azzurra con il ruolo di direttore tecnico. Il suo compito sarà delicato: monitorare i giovani talenti, costruire un ponte tra le Nazionali giovanili e quella maggiore, e assicurare continuità di gioco e valori.
Obiettivo 2026: un contratto a tempo (e risultati)
Il contratto firmato da Gattuso ha come orizzonte naturale il Mondiale del 2026, in programma in USA, Canada e Messico. Ma la conferma definitiva dipenderà dalla qualificazione: senza di essa, il matrimonio tra Ringhio e la FIGC si interromperà.
Una sfida ad alta tensione, che il tecnico calabrese – 47 anni, originario di Corigliano Calabro – ha accettato con la determinazione che lo ha sempre contraddistinto, in campo come in panchina. Nella sua carriera da allenatore ha attraversato mezza Europa: Sion, Palermo, Ofi Creta, Pisa, Milan (anche con la Primavera), Napoli, Valencia, Marsiglia, fino all’Hajduk Spalato. Adesso, il ritorno in maglia azzurra, ma da protagonista in panchina.
Gattuso, spirito guerriero per una Nazionale da ricostruire
Icona di un calcio passionale e viscerale, Gattuso incarna una nuova idea di Nazionale: combattiva, coerente, pragmatica. Non sarà un progetto semplice: l’Italia arriva da anni difficili, con un movimento calcistico ancora in cerca di identità. Ma la scelta di Gravina vuole proprio trasmettere un segnale: serve chi sa cosa significa sudare per l’azzurro, e Gattuso, da questo punto di vista, è una garanzia.
Il countdown per la nuova Italia è cominciato. E con Ringhio in panchina, la lotta è appena iniziata.