L’amministrazione statunitense non usa mezzi termini nel condannare le recenti sanzioni comminate dall’Unione Europea a due giganti del settore tecnologico, Apple e Meta. In una nota ufficiale, la Casa Bianca ha definito queste multe “una nuova forma di estorsione economica” e ha avvertito che tali azioni “non saranno tollerate”.
Al centro della polemica vi sono le politiche antitrust e le normative digitali europee, considerate da Washington come misure discriminatorie e contrarie agli interessi del libero mercato. “Le regolamentazioni extraterritoriali che prendono di mira specificamente le aziende americane – si legge nella dichiarazione – ostacolano l’innovazione, facilitano la censura e rappresentano vere e proprie barriere commerciali. In definitiva, costituiscono una minaccia diretta ai principi fondamentali di una società civile aperta e libera”.
Queste dichiarazioni arrivano in un momento di crescente tensione transatlantica sul fronte della regolamentazione tecnologica. Da un lato, Bruxelles rivendica la necessità di tutelare la concorrenza, la privacy degli utenti e l’equilibrio del mercato digitale; dall’altro, gli Stati Uniti vedono in queste misure un attacco diretto all’egemonia delle proprie aziende e ai valori dell’economia di mercato globale.
Il dibattito si inserisce in un contesto più ampio, segnato dall’introduzione del Digital Markets Act e del Digital Services Act, due pacchetti normativi europei che mirano a limitare il potere delle grandi piattaforme tecnologiche, imponendo maggiore trasparenza, responsabilità e apertura al mercato.
La replica europea non si è fatta attendere: fonti comunitarie hanno sottolineato che le sanzioni sono il risultato di procedimenti regolari e trasparenti, basati su normative condivise e su evidenze concrete di comportamenti anticoncorrenziali.
Tuttavia, il tono acceso della reazione americana lascia presagire nuove frizioni diplomatiche, in un’epoca in cui il controllo sull’ecosistema digitale rappresenta uno dei fronti più caldi delle relazioni internazionali.