18 Maggio 2025, domenica
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Trump: “Trasferite le aziende negli Stati Uniti, zero dazi” – Meloni in viaggio a Washington, ma la Francia avverte: “Attenzione all’unità dell’UE”

Il presidente americano incita le imprese a spostarsi negli USA per sfruttare le agevolazioni fiscali, mentre la premier italiana si prepara a negoziare con Trump una "tregua" doganale. Ma Parigi non vede di buon occhio la missione Meloni, temendo per la coesione europea.

L’annuncio di Trump: “Zero dazi, trasferite le aziende negli Usa”

Donald Trump lancia un appello audace alle imprese globali, invitandole a trasferire la loro produzione negli Stati Uniti per approfittare di una politica commerciale più favorevole. “Ora è il momento perfetto per spostare le vostre aziende negli Usa”, ha dichiarato il presidente americano. “Molte realtà, come Apple e altre grandi aziende, stanno già facendo questa scelta. E sappiate che non ci sono dazi da pagare. Non aspettate, fatelo ora”, ha aggiunto con tono perentorio.

Trump ha rivendicato con orgoglio i successi economici della sua amministrazione, spiegando che le nuove tariffe doganali applicate dagli Stati Uniti stanno fruttando “due miliardi di dollari al giorno”. L’ex presidente, che ha sempre posto al centro della sua politica il “nazionalismo economico”, non ha esitato a fare una battuta provocatoria durante un incontro con i suoi sostenitori. “Adesso tutti questi Paesi mi stanno chiamando per baciarmi il c…”, ha detto, facendo riferimento al crescente interesse di numerosi Stati che si rivolgono agli Stati Uniti per stabilire accordi più vantaggiosi.

Meloni propone lo “zero per zero” sulle tariffe doganali con l’UE

Giorgia Meloni, premier italiano, non si tira indietro e annuncia che nella sua prossima visita a Washington proporrà a Trump un accordo di “zero per zero” sui dazi tra Europa e Stati Uniti. L’idea sarebbe quella di raggiungere una sorta di “tregua commerciale” che permetta di eliminare le tariffe doganali, creando così condizioni favorevoli per il commercio reciproco. La proposta di Meloni ha un significato simbolico molto forte, soprattutto per l’Italia, che potrebbe trarre grandi benefici da un’intesa di questo tipo, ma anche per la stessa Unione Europea, che vedrebbe riavvicinarsi due delle sue economie più forti.

La visita della premier, che vedrà la luce sotto la spinta di Manfred Weber, presidente del Partito Popolare Europeo (PPE), è stata però oggetto di critiche da parte della Francia. Secondo i vertici francesi, la missione di Meloni potrebbe minacciare l’unità dell’Unione Europea, un principio che Parigi difende con fermezza. “L’UE è forte solo se agisce insieme”, hanno dichiarato fonti ufficiali a Parigi, sottolineando che accordi bilaterali come quello proposto dalla Meloni rischiano di indebolire la posizione dell’Europa nei confronti di potenze globali come gli Stati Uniti.

Il sostegno di Weber: “Meloni difende l’Europa”

In contrasto con le riserve francesi, Manfred Weber ha espresso il suo pieno sostegno alla visita della premier italiana. “Giorgia Meloni sta difendendo gli interessi dell’Unione Europea con intelligenza e fermezza”, ha dichiarato il leader del PPE. Secondo Weber, il viaggio di Meloni a Washington non solo non danneggia l’unità dell’UE, ma rappresenta una mossa strategica per riaffermare la centralità dell’Europa negli equilibri globali. “L’Europa non deve avere paura di dialogare con gli Stati Uniti. Piuttosto, deve fare in modo che il dialogo rafforzi la nostra posizione”, ha aggiunto il presidente del PPE.

Tensione crescente con la Cina

Il panorama commerciale internazionale resta teso, con l’escalation della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Pechino ha recentemente alzato ulteriormente i dazi sui prodotti statunitensi, arrivando a un tasso dell’84% su alcune categorie di beni importati dagli Stati Uniti. Questa mossa si inserisce nel quadro di una serie di contromisure prese da Pechino in risposta alle nuove tariffe doganali imposte dagli Stati Uniti, che hanno raggiunto il 104% sulle esportazioni cinesi. La competizione tra le due superpotenze economiche continua a influenzare pesantemente gli scambi internazionali, con il rischio di ripercussioni globali.

In un contesto così delicato, l’Europa si trova a navigare tra gli interessi di potenze come gli Stati Uniti e la Cina, cercando di mantenere la propria coesione interna e al tempo stesso di difendere le proprie posizioni a livello internazionale. La questione dei dazi resta al centro del dibattito, con i leader europei chiamati a prendere decisioni strategiche che possano garantire un equilibrio tra gli interessi nazionali e quelli comunitari.

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