17 Luglio 2025, giovedì
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Terrore a Torino: punta la pistola alla testa del medico per salvare la madre

Momenti di panico in un alloggio popolare di corso Grosseto: un uomo minaccia un medico del 118 con un'arma da fuoco. Il drammatico racconto dell'infermiere testimone della scena.

Torino, una serata qualunque si trasforma in un incubo per un medico del 118. Chiamato a intervenire per un’emergenza sanitaria, si ritrova con una pistola puntata alla nuca, minacciato di morte da un uomo disperato: “Se non salvi mia madre, ti ammazzo”. Il tutto accade in un appartamento delle case popolari di corso Grosseto, dove un’anziana di 83 anni, con una grave patologia cardiaca, si sente male.

I sanitari del 118 arrivano sul posto e trovano la donna riversa sul divano, priva di sensi. A riceverli, però, non è solo l’urgenza di un soccorso medico, ma anche la rabbia incontrollata del figlio, che, sopraffatto dalla paura, estrae un’arma e la punta alla testa del medico. La scena, scioccante, si consuma nel silenzio agghiacciato dell’infermiere presente, paralizzato dal terrore.

L’uomo tiene la pistola premuta contro il medico mentre quest’ultimo, ignaro della minaccia, tenta di prestare soccorso alla donna. Solo in seguito, una volta in ambulanza, l’infermiere rivela al dottore ciò che è accaduto: “Dottore, mentre lei era di spalle, aveva una pistola alla nuca”. Una rivelazione che rende ancora più inquietante il racconto della serata.

L’intervento tempestivo dei carabinieri, giunti sul posto con quattro pattuglie, evita il peggio. Alla loro vista, l’uomo cerca di nascondere l’arma nei pantaloni, ma il pericolo è ormai evidente. Nel frattempo, un secondo equipaggio del 118 arriva in supporto per trasportare l’anziana al pronto soccorso dell’ospedale Maria Vittoria.

L’episodio, inizialmente rimasto sotto silenzio, è stato denunciato dal sindacato degli infermieri, Nursind, che ha sollevato un allarme sulla sicurezza degli operatori sanitari: “Ancora una volta, il personale del 118 si trova ad affrontare minacce e violenze mentre cerca di salvare vite umane. Non possiamo più ignorare la necessità di misure di protezione adeguate”.

Il drammatico evento riaccende i riflettori su un problema sempre più diffuso: l’aggressione ai danni degli operatori sanitari. Medici e infermieri, in prima linea ogni giorno, si trovano spesso a operare in condizioni di rischio, privi di adeguati strumenti di tutela. Una questione che, ancora una volta, non può essere lasciata senza risposta.

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