Un finale amaro per l’Atalanta, che, nonostante una prestazione combattuta e caparbia, esce dal Jan Breydel Stadium con una sconfitta che complica non poco il cammino verso gli ottavi di finale della Champions League.
La sfida di andata dei playoff di Champions League, infatti, termina 2-1 in favore del Bruges, che sfrutta un clamoroso rigore concesso al 93′ per un contatto minimo in area tra Nilsson e Hien, che infiamma la discussione e regala ai belgi un vantaggio prezioso in vista del ritorno in programma a Bergamo il prossimo 18 febbraio.
La partita si sviluppa con una trama avvincente: nel primo tempo, Jutglà (15′) e Pasalic (41′) si alternano sul tabellone dei marcatori, ma è la decisione controversa dell’arbitro Meler nell’ultimo istante del match a segnare il destino della Dea. Un episodio che, nonostante gli sforzi generosi della squadra di Gasperini, condanna l’Atalanta a una sconfitta dal sapore decisamente amaro.
La partita inizia con il Bruges compatto e l’Atalanta in difficoltà.
In una serata che vede la squadra di Gasperini dover fare a meno di alcuni titolari importanti, il tecnico nerazzurro schiera una formazione con Posch, Hien e Djimsiti a protezione del portiere Rui Patricio, mentre De Roon ed Ederson dirigono la mediana. Sugli esterni Bellanova e Zappacosta, con Pasalic a supporto del duo offensivo Retegui-De Ketelaere, quest’ultimo grande ex del Bruges. Dall’altra parte, il tecnico del Bruges, Hayen, dispone una difesa a quattro con Seys, Ordonez, Mechele e De Cuyper, mentre a centrocampo si affidano a Jashari e Onyedika, supportati da un trio offensivo con Talbi, Vanaken e Tzolis, a servizio dell’unica punta Jutglà.
Il primo tempo si accende rapidamente con un Bruges che si fa preferire per intensità e ordine difensivo. Nonostante l’Atalanta tenti di costruire il suo gioco, la manovra risulta macchinosa e poco incisiva, con troppi passaggi sbagliati a centrocampo. L’azione del Bruges, invece, è più rapida e il pressing alto mette in difficoltà i portatori di palla nerazzurri. La prima occasione arriva al 15′, quando un errore difensivo di Hien e Posch consente a Jutglà di ricevere un assist preciso da Talbi e battere Rui Patricio con un sinistro in diagonale. Il vantaggio belga sembra meritato, ma l’Atalanta non tarda a reagire.
Con il passare dei minuti, infatti, i nerazzurri iniziano a farsi più pericolosi, anche se Retegui non riesce a concretizzare una buona occasione di testa, e un tiro di Zappacosta finisce alto. Tuttavia, al 41′ arriva il pareggio di Pasalic: sugli sviluppi di un cross da destra di Zappacosta, il centrocampista croato stacca imperiosamente di testa, infilando la porta di Mignolet e riportando il risultato sull’1-1. La Dea, che aveva sofferto nel primo quarto d’ora, si scuote e si porta a ridosso dell’intervallo con un equilibrio ritrovato.
Secondo tempo, il Bruges di nuovo in palla, ma l’Atalanta tiene botta.
Nella ripresa il Bruges non si fa sorprendere e riprende a macinare gioco, spingendo sull’acceleratore. Talbi e De Cuyper sfiorano il gol, con un tiro del secondo che colpisce il palo, mentre l’Atalanta fatica a mantenere la stessa fluidità del primo tempo. Gasperini prova a rinvigorire la squadra con i cambi, inserendo Samardzic e Cuadrado per dare freschezza e imprevedibilità al gioco offensivo. Ma il Bruges, sempre pronto a ripartire velocemente, continua a mettere sotto pressione la difesa nerazzurra.
Nel finale, l’Atalanta si avvicina al gol con un buon colpo di testa di Zappacosta parato da Mignolet, e Samardzic che sfiora il palo con un sinistro a giro. Nonostante gli sforzi, il risultato sembra destinato a rimanere inchiodato sull’1-1, ma è al 93′, quando ormai si avvicina il fischio finale, che arriva il clamoroso episodio che decide la partita.
Il rigore che fa discutere.
Un lungo lancio in area dell’Atalanta vede Nilsson andare al contrasto con Hien. Il contatto è minimo, ma l’arbitro Meler non esita a indicare il dischetto, concedendo un rigore che sembra più che dubbio. Sul pallone va lo stesso Nilsson, che con freddezza trasforma e regala al Bruges una vittoria che sembra immeritata, ma che fa sorridere i padroni di casa.
La partita finisce con un 2-1 che lascia l’amaro in bocca all’Atalanta, che, pur avendo giocato un buon calcio, si trova ora costretta a rimontare al ritorno in una situazione complicata. L’episodio del rigore, però, solleva non poche polemiche e rischia di condizionare il percorso europeo della squadra di Gasperini.