12 Febbraio 2025, mercoledì
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Orrore in casa di riposo: maltrattamenti e abusi sugli anziani ospiti a Latera

Scoperta una gestione inumana e violenta: sei misure cautelari per operatori socio-sanitari.

Montefiascone – Un’inchiesta scioccante ha portato alla luce gravissimi episodi di maltrattamenti e violenze perpetrati ai danni di anziani ospiti di una casa di riposo a Latera. I Carabinieri della Compagnia di Montefiascone, in collaborazione con il Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) di Viterbo, hanno eseguito sei ordinanze di misure cautelari emesse dal Gip di Viterbo, dott.ssa Savina Poli. Tre operatori sono stati sottoposti a custodia cautelare in carcere, mentre altri tre sono stati sospesi dall’esercizio delle loro funzioni.

L’indagine: un quadro allarmante

Le indagini, avviate nella primavera del 2024, sono scaturite dalle confidenze di ex operatori della struttura che si sono rivolti alla Stazione dei Carabinieri di Capodimonte, denunciando una serie di abusi commessi da alcuni colleghi. Sotto la guida del Procuratore di Viterbo, dott. Paolo Auriemma, e del sostituto procuratore, dott. Flavio Serracchiani, è stata predisposta l’installazione di telecamere nascoste e l’intercettazione dei dialoghi all’interno delle camere.

Le immagini e le registrazioni hanno svelato una realtà agghiacciante: gli anziani erano vittime di vessazioni psicologiche, aggressioni fisiche e una gestione completamente disumana. I soggetti più fragili, già provati dall’età e da condizioni di salute precarie, venivano sottoposti a trattamenti degradanti e pericolosi per il loro equilibrio psicofisico.

Violenze sessuali e abusi estremi

Tra i comportamenti emersi, particolarmente sconvolgenti sono i ripetuti episodi di violenza sessuale ai danni di un’anziana ospite. Uno degli operatori è accusato di molestie continuative, che includevano approcci ossessivi e toccamenti delle parti intime, anche utilizzando un bastone. In un episodio, l’anziana, legata al letto con strumenti di contenzione, era impossibilitata a difendersi.

Malnutrizione e privazioni

Le indagini hanno inoltre evidenziato un contesto di totale abbandono e negligenza: gli anziani venivano frequentemente lasciati senza cibo o nutriti in modo inadeguato. Venivano somministrati farmaci ansiolitici senza necessità medica, e l’uso di strumenti di contenzione, come fascette e bende, era una prassi comune. Gli ospiti, immobilizzati al letto per ore, erano sottoposti a sofferenze fisiche e psicologiche insostenibili.

Gli arresti e la presunzione di innocenza

Al termine delle operazioni, gli arrestati sono stati trasferiti presso le case circondariali di Viterbo e Civitavecchia. Va ricordato che, in base alla Costituzione italiana, gli indagati sono da considerarsi innocenti fino a condanna definitiva.

Questa vicenda, oltre a sollevare un’ondata di indignazione, accende un urgente riflettore sulle condizioni di alcune strutture di accoglienza per anziani, imponendo una riflessione collettiva sulla tutela dei soggetti più fragili della nostra società.

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