12 Febbraio 2025, mercoledì
HomeItaliaSuicidi in carcere: otto detenuti e un agente in venti giorni

Suicidi in carcere: otto detenuti e un agente in venti giorni

Allarme sul sovraffollamento e le carenze del sistema penitenziario italiano, mentre aumentano i tragici episodi di suicidio tra detenuti e operatori.

A cura di Teresa Ombra

Un detenuto di origine straniera si è tolto la vita nella sua cella del carcere di Uta, a Cagliari, impiccandosi nelle prime ore di lunedì 20 gennaio. Nonostante i tempestivi tentativi di soccorso da parte della Polizia Penitenziaria e del personale sanitario, non è stato possibile salvare l’uomo.

Con questo caso, il numero di suicidi registrati tra i detenuti italiani nel 2025 sale a otto. A questi si aggiunge il tragico suicidio di un operatore penitenziario avvenuto nella Casa Circondariale di Paola, in Calabria, portando a nove il totale delle vite spezzate nel sistema carcerario in soli venti giorni.

“La situazione è drammatica e senza precedenti: un suicidio ogni due giorni in un 2025 iniziato ancora peggio del tragico 2024”, dichiara Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, che ha denunciato l’accaduto in una nota ufficiale.

De Fazio ha evidenziato le gravi problematiche strutturali e organizzative che affliggono il sistema carcerario italiano. “Le prigioni continuano a registrare un sovraffollamento cronico con 16.000 detenuti in più rispetto alla capienza regolamentare. La Polizia Penitenziaria soffre un deficit di 18.000 unità, mentre l’assistenza sanitaria è spesso carente, le strutture sono inadeguate, i mezzi insufficienti e l’organizzazione approssimativa”.

Il segretario della Uilpa ha critico l’azione governativa, ritenuta inadeguata a fronteggiare l’emergenza. “Servono misure concrete e immediate per ridurre la densità detentiva, aumentare il personale in servizio, migliorare l’assistenza sanitaria e avviare riforme complessive del sistema penitenziario. La soluzione non può essere il solo commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria”, ha dichiarato.

Secondo De Fazio, senza interventi strutturali e tempestivi, la scia di morte nelle carceri italiane rischia di proseguire, aggravando una situazione già insostenibile. La Uilpa chiede misure deflattive per ridurre il sovraffollamento, il potenziamento degli organici e un’attenzione maggiore ai bisogni psicologici e sanitari dei detenuti.

L’episodio di Cagliari rappresenta un ulteriore allarme per un sistema penitenziario che appare al limite. Il problema, conclude la Uilpa, non riguarda solo i detenuti, ma anche il personale carcerario, che lavora in condizioni di stress estremo e insufficiente tutela.

Sponsorizzato

Ultime Notizie

Commenti recenti