La Striscia di Gaza continua a vivere ore di lutto e distruzione. In un raid notturno dell’aviazione israeliana sulla tendopoli di al-Mawasi, nel sud di Gaza, sono stati uccisi Mahmoud Salah, capo della polizia di Hamas, e il suo vice, Hussam Shahwan. L’attacco ha colpito una delle aree designate come zone umanitarie, causando la morte di almeno dieci persone, tra cui civili sfollati.
Freddo letale per i più piccoli
Mentre il conflitto si aggrava, il rigido inverno miete vittime anche tra i più vulnerabili. Un neonato è morto per il freddo nelle ultime ore, portando a sette il numero di bambini deceduti per le basse temperature in pochi giorni. La mancanza di riscaldamento e le condizioni precarie nelle tendopoli peggiorano una crisi umanitaria già insostenibile.
Altri raid e nuove vittime
Un secondo attacco aereo nella zona centrale della Striscia ha causato la morte di otto persone, tra cui due funzionari incaricati di proteggere i convogli di aiuti umanitari. Con questo attacco, il bilancio delle vittime nelle ultime 24 ore sale a 18.
Giorno 454: il conflitto si estende
La guerra, che coinvolge anche Libano, Siria e Iran, è entrata nel giorno 454, con un’escalation che colpisce indiscriminatamente combattenti e civili. Le tensioni si intensificano e l’assistenza umanitaria resta insufficiente per rispondere ai bisogni di una popolazione stremata.
Appelli alla tregua
Le organizzazioni internazionali continuano a lanciare appelli per una tregua e per garantire corridoi umanitari sicuri. Intanto, i raid proseguono e il prezzo della guerra si misura, ancora una volta, in vite spezzate.