La questione della rivendita dei libri, sono essi acquistati o ricevuti in regalo, è una pratica diffusa e assolutamente legale, purché vengano rispettati alcuni principi stabilità dal diritto d’autore. In Italia, la legge consente ai privati di vendere libri di loro proprietà, sia nuovi che usati, grazie al principio del “diritto di esaurimento” o “principio dell’esaurimento dei diritti”. Questo diritto pubblicato che una volta che un libro è stato venduto legittimamente, l’autore o l’editore non ha più il controllo sulla sua successiva rivendita.
Il principio dell’esaurimento significa che, dopo la prima vendita, l’acquirente ha piena libertà di usare, cedere o rivendere il libro senza violare il diritto d’autore. Questo vale anche per i libri ricevuti in regalo: chi riceve un libro diventa il proprietario legittimo e può rivenderlo a sua discrezione. Tuttavia, questo diritto si applica solo a copie fisiche (come libri stampati) e non alle licenze digitali, come gli e-book, che in genere non possono essere rivenduti poiché acquistati sotto una licenza di utilizzo personale e non trasferibile.
Oggi esistono numerose piattaforme per rivendere libri usati, dai mercatini online come Subito.it e Kijiji alle piattaforme specializzate come Libraccio o anche Amazon Marketplace. Questi servizi offrono la possibilità di vendere libri senza necessità di intermediari e garantiscono visibilità a un vasto pubblico di potenziali acquirenti. Inoltre, i gruppi sui social media dedicati alla compravendita di libri offrono canali diretti e semplici.
Occorre fare una distinzione importante: la rivendita di singole copie per uso privato è lecita, ma attività di rivendita regolare e su larga scala possono essere considerate commerciali e, pertanto, soggette a regolamentazioni fiscali. Chi decidere di vendere molti libri in modo continuativo e strutturato potrebbe dover considerare l’apertura di una partita IVA e attenersi alle normative commerciali.
Rivendere un libro acquistato o ricevuto in regalo è legale e, per molti, anche un’opportunità di recuperare una parte della spesa o di liberare spazio in casa. Tuttavia, è bene fare attenzione se si decide di trasformare questa pratica in un’attività continuativa. Il diritto di esaurimento protegge il consumatore, garantendo la libertà di gestione dei propri beni, ma è sempre importante distinguere tra scambi privati e attività commerciali, per evitare di incorrere in obblighi legali e fiscali.