29 Aprile 2024, lunedì
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L’inflazione spaventa le borse: L’Europa terrorizzata

A cura di Ionela Polinciuc

Putin raffredda la corsa del gas, dramma per l’Europa che chiude in rosso

L’inflazione spaventa terribilmente le borse L’andamento dei mercati finanziari oggi è stato caratterizzato da una serie di fattori che hanno influenzato le dinamiche degli scambi. Innanzitutto, l’inflazione è emersa come una preoccupazione principale per gli investitori, causando un clima di incertezza sulle Borse europee, che hanno chiuso in territorio negativo.

Le tensioni legate all’inflazione hanno fatto perdere terreno agli indici azionari, sebbene abbiano recuperato parte delle perdite registrate durante la giornata. Questo timore ha portato anche a una rivalutazione delle politiche monetarie delle banche centrali, con l’ipotesi che possano intervenire più tempestivamente del previsto per controllare l’andamento dei prezzi.

Un elemento chiave di questa giornata è stata l’andamento dei prezzi dell’energia, in particolare del gas naturale, che ha registrato un rapido rally fino a toccare nuovi massimi storici a quota 130 euro per megawatt/ora. Tuttavia, la situazione si è stabilizzata in seguito alle rassicurazioni di Vladimir Putin sulla disponibilità della Russia ad aumentare le forniture di gas all’Europa.

In Italia, il FTSE MIB ha chiuso in ribasso dell’1,35%, mentre il Bitcoin ha registrato un aumento, raggiungendo i massimi degli ultimi cinque mesi. Nel contesto delle vendite generalizzate, settori ciclici come quello bancario e automobilistico hanno subito le maggiori perdite, con Stellantis che ha registrato un calo, mentre la carenza di chip ha continuato a influenzare la produzione.

Anche sul fronte delle fusioni e acquisizioni, le dinamiche sono state rilevanti, con l’a.d. di Banca Mediolanum, Massimo Doris, che ha smentito ipotesi di fusione con Mediobanca, causando una flessione dei titoli coinvolti. Altri settori, come quello energetico, hanno subito perdite a causa della discesa dei prezzi del petrolio.

Nei mercati europei, alcuni titoli hanno registrato variazioni significative, con l’andamento dei prezzi dell’energia che ha influenzato diversi settori, tra cui quello delle costruzioni e dell’automotive. Tuttavia, alcuni titoli come Pernod Ricard e Carrefour hanno registrato guadagni, mentre altri come Adler hanno subito significative perdite a seguito di accuse di frode.

Infine, nel complesso dei mercati finanziari, si è assistito a una crescita del dollaro rispetto all’euro, con quest’ultimo che ha perso terreno, e a una diminuzione dei prezzi del petrolio a seguito di dati che indicano una crescita superiore alle attese delle riserve negli Stati Uniti. Sull’obbligazionario, lo spread BTp/Bund ha registrato un aumento, con un incremento anche del rendimento del BTp decennale italiano.

L’andamento dei mercati finanziari oggi è stato caratterizzato da una serie di fattori che hanno influenzato le dinamiche degli scambi. Innanzitutto, l’inflazione è emersa come una preoccupazione principale per gli investitori, causando un clima di incertezza sulle Borse europee, che hanno chiuso in territorio negativo.

Le tensioni legate all’inflazione hanno fatto perdere terreno agli indici azionari, sebbene abbiano recuperato parte delle perdite registrate durante la giornata. Questo timore ha portato anche a una rivalutazione delle politiche monetarie delle banche centrali, con l’ipotesi che possano intervenire più tempestivamente del previsto per controllare l’andamento dei prezzi.

Un elemento chiave di questa giornata è stata l’andamento dei prezzi dell’energia, in particolare del gas naturale, che ha registrato un rapido rally fino a toccare nuovi massimi storici a quota 130 euro per megawatt/ora. Tuttavia, la situazione si è stabilizzata in seguito alle rassicurazioni di Vladimir Putin sulla disponibilità della Russia ad aumentare le forniture di gas all’Europa.

In Italia, il FTSE MIB ha chiuso in ribasso dell’1,35%, mentre il Bitcoin ha registrato un aumento, raggiungendo i massimi degli ultimi cinque mesi. Nel contesto delle vendite generalizzate, settori ciclici come quello bancario e automobilistico hanno subito le maggiori perdite, con Stellantis che ha registrato un calo, mentre la carenza di chip ha continuato a influenzare la produzione.

Anche sul fronte delle fusioni e acquisizioni, le dinamiche sono state rilevanti, con l’a.d. di Banca Mediolanum, Massimo Doris, che ha smentito ipotesi di fusione con Mediobanca, causando una flessione dei titoli coinvolti. Altri settori, come quello energetico, hanno subito perdite a causa della discesa dei prezzi del petrolio.

Nei mercati europei, alcuni titoli hanno registrato variazioni significative, con l’andamento dei prezzi dell’energia che ha influenzato diversi settori, tra cui quello delle costruzioni e dell’automotive. Tuttavia, alcuni titoli come Pernod Ricard e Carrefour hanno registrato guadagni, mentre altri come Adler hanno subito significative perdite a seguito di accuse di frode.

Infine, nel complesso dei mercati finanziari, si è assistito a una crescita del dollaro rispetto all’euro, con quest’ultimo che ha perso terreno, e a una diminuzione dei prezzi del petrolio a seguito di dati che indicano una crescita superiore alle attese delle riserve negli Stati Uniti. Sull’obbligazionario, lo spread BTp/Bund ha registrato un aumento, con un incremento anche del rendimento del BTp decennale italiano.

L’andamento dei mercati finanziari oggi è stato caratterizzato da una serie di fattori che hanno influenzato le dinamiche degli scambi. Innanzitutto, l’inflazione è emersa come una preoccupazione principale per gli investitori, causando un clima di incertezza sulle Borse europee, che hanno chiuso in territorio negativo.

Le tensioni legate all’inflazione hanno fatto perdere terreno agli indici azionari, sebbene abbiano recuperato parte delle perdite registrate durante la giornata. Questo timore ha portato anche a una rivalutazione delle politiche monetarie delle banche centrali, con l’ipotesi che possano intervenire più tempestivamente del previsto per controllare l’andamento dei prezzi.

Un elemento chiave di questa giornata è stata l’andamento dei prezzi dell’energia, in particolare del gas naturale, che ha registrato un rapido rally fino a toccare nuovi massimi storici a quota 130 euro per megawatt/ora.

Tuttavia, la situazione si è stabilizzata in seguito alle rassicurazioni di Vladimir Putin sulla disponibilità della Russia ad aumentare le forniture di gas all’Europa.

In Italia, il FTSE MIB ha chiuso in ribasso dell’1,35%, mentre il Bitcoin ha registrato un aumento, raggiungendo i massimi degli ultimi cinque mesi. Nel contesto delle vendite generalizzate, settori ciclici come quello bancario e automobilistico hanno subito le maggiori perdite, con Stellantis che ha registrato un calo, mentre la carenza di chip ha continuato a influenzare la produzione.

Anche sul fronte delle fusioni e acquisizioni, le dinamiche sono state rilevanti, con l’a.d. di Banca Mediolanum, Massimo Doris, che ha smentito ipotesi di fusione con Mediobanca, causando una flessione dei titoli coinvolti.

Altri settori, come quello energetico, hanno subito perdite a causa della discesa dei prezzi del petrolio.

Nei mercati europei, alcuni titoli hanno registrato variazioni significative, con l’andamento dei prezzi dell’energia che ha influenzato diversi settori, tra cui quello delle costruzioni e dell’automotive.Tuttavia, alcuni titoli come Pernod Ricard e Carrefour hanno registrato guadagni, mentre altri come Adler hanno subito significative perdite a seguito di accuse di frode.

Infine, nel complesso dei mercati finanziari, si è assistito a una crescita del dollaro rispetto all’euro, con quest’ultimo che ha perso terreno, e a una diminuzione dei prezzi del petrolio a seguito di dati che indicano una crescita superiore alle attese delle riserve negli Stati Uniti. Sull’obbligazionario, lo spread BTp/Bund ha registrato un aumento, con un incremento anche del rendimento del BTp decennale italiano.

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