A cura di Alfredo Mariani
Prima di tutto, bisogna sapere che il nostro ordinamento consente la legittima difesa solo in ambito penale. E tuttavia, nei rapporti di diritto civile, l’articolo 1460 del codice civile stabilisce che, nelle cosiddette obbligazioni corrispettive (dove cioè entrambe le parti devono eseguire una prestazione), il debitore può evitare di adempiere se non vede l’altra pronta a farlo anch’essa. Secondo la giurisprudenza italiana, in particolare la sentenza n. 6991/17 della sezione lavoro della Cassazione, è legittimo licenziare un dipendente che, per ritorsione, compie azioni dannose verso il datore di lavoro. Il caso riguardava un dipendente che, non avendo ricevuto alcune somme di denaro, aveva manipolato il sistema informatico per attestare falsamente la sua presenza in ufficio durante le ferie. Tale comportamento è di per sé illegittimo: falsificare il badge è, per la giurisprudenza, un motivo sufficiente per il licenziamento in tronco.
Detto questo, ricordiamo che le azioni ritorsive di un dipendente possono determinare provvedimenti disciplinari, più o meno gravi a seconda del caso e della gravità dell’inadempimento di entrambe le parti.