29 Aprile 2024, lunedì
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Goya “La ribellione della ragione” in mostra a Milano

A cura di Clara Sardella

Una retrospettiva dedicata al pittore Spagnolo Francisco Goya a Palazzo Reale a Milano dal 31 di ottobre 2023 al 3 marzo 2024

Al genio spagnolo Palazzo Reale a Milano dedica, a partire dal 31 ottobre, la mostra “Goya. La ribellione della ragione”. Il progetto, promosso dal Comune di Milano-Cultura e prodotto da Palazzo Reale e 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, racconta attraverso dipinti, incisioni e matrici in rame il mondo di Goya, la sua esperienza della Storia, la sua attitudine di artista, il suo pensiero e la sua ideologia, e propone al visitatore le opere che meglio descrivono l’evoluzione artistica e i temi da lui trattati, raccontando però anche l’uomo e contemporaneamente l’instabile quanto cruento contesto storico e sociale che plasmò in maniera così unica il suo animo artistico e il suo pensiero intellettuale.

La mostra, attraverso una settantina di opere propone al visitatore i dipinti del Maestro esposti in dialogo con alcune delle più importanti incisioni che resero Goya maestro assoluto di quest’arte, affiancate dalle loro originali matrici di rame

Un’occasione unica resa possibile grazie alla preziosa collaborazione con la Real Academia de Bellas Artesde San Fernando, a Madrid, che – con la sua Calcografia Nacional – ha appena terminato a giugno 2023 di restaurare le matrici, in un progetto di recupero che non ha precedenti per complessità ed entità del lavoro e che per la prima volta in una mostra permette di ammirare le lastre di rame post restauro.

Goya è uno degli artisti che apre alla modernità, pur rimanendo profondamente integrato nel suo tempo, è il primo artista le cui opere sono frutto di esperienze, di sentimenti personali, di passioni e sofferenze, nonché della sua visione del mondo che lo circonda. 

Dalla pittura convenzionale delle prime opere, in cui come tutti i pittori del suo tempo si sottomette alla tirannia della committenza, fino alla fase finale della sua vita, durante la quale Goya distrugge la sua pittura per crearne una nuova, radicale e rivoluzionaria. 

Si dice che la pittura di Goya trasmigri dalla luce al buio, da una pittura luminosa dei primi tempi alla pinturas nigras, una pittura della vecchiaia dai toni cupi, neri, i toni del suo corpo e del suo animo malato e disilluso dalla Rivoluzione francese, dai disastri e dalla brutture che la guerra segna sui corpi e nelle menti dei più deboli e degli emarginati sociali, come dipinti nei suoi quadri del ciclo I disastri della guerra o  Il Manicomio o Scena di inquisizione: scene che raccontano un personale disagio interiore verso tutto ciò che c’era ‘fuori’, ma anche cariche di una pietas più alta, e profondamente moderna. Una trasmigrazione e un contrasto cromatico che la mostra non manca di enfatizzare sia traducendolo nell’allestimento stesso, sia nella videoinstallazione dedicata all’opera grafica di Goya, dove la dualità luce e buio diventa anche positivo e negativo, immagine positiva della stampa e lastra incisa, ovvero l’immagine rovesciata della matrice.

Le serie delle incisioni – presenti in mostra – hanno permesso a Goya di agire con quella libertà che non gli era concessa dai committenti delle opere di pittura, maggiormente incagliate nella retorica di corte o nel racconto di temi tradizionali. 

È alle incisioni che Goya affida il suo pensiero più intimo e libero, e che nel percorso di mostra trovano una particolare valorizzazione.

Ecco perché avere in mostra la possibilità di ammirare le originali matrici in rame di alcune delle più importanti e famose opere incisorie di Goya, restaurate e riportate all’antico splendore, è un’occasione unica e irripetibile.

Attraverso le sue opere – commenta il Professor VíctorNieto Alcaide, curatore della mostra – Goya appare come l’origine, l’inizio e il punto di partenza di tutte le forme di pittura moderne poiché, sebbene l’espressività appaia come una forma istintuale, qui sembra sottomettersi ai dettami della ragione. E perché l’unico modo, creativo ed efficace, di rompere con l’assurditàl’orrore e il terrore suscitati dalla mancanza della ragione è la ribellione della ragione stessa. Da qui, la validità della pittura di Goya, che sta nel non essere centrata su precisi eventi della Storia e nel fissare un valore universale e atemporale.”

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