A cura di Carla Cavicchini
L’agricoltura resiliente che può salvare il Pianeta: a Firenze il simposio
con Fao, Unesco, Università, Ministeri di Agricoltura ed Esteri e territori
Mercoledì 8 novembre all’Auditorium Sant’Apollonia (via San Gallo, 25) i risultati di quattro anni
del progetto GIAHS Building Capacity sui sistemi agricoli di importanza globale, co-finanziato da AICS,
che ha portato all’individuazione di oltre 40 siti da salvaguardare e alla formazione di più di 60 manager
del territorio rurale provenienti da Asia, America del Sud, Africa, Europa
Firenze, 25 ottobre 2023 – Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati entro il 2050 tra 200 e 250 milioni di persone si sposteranno per cause legate al cambiamento climatico. Non solo il Climate Change mette a rischio il nostro sistema agricolo e produttivo: i conflitti cambiano la geografia economica ponendo al centro la questione dell’autosufficienza alimentare in molte parti del mondo. Riscoprire i modelli agricoli tradizionali, maggiormente resilienti e sostenibili sia dal punto di vista ambientale che sociale, è oggi più che mai un’urgenza: se ne parlerà mercoledì 8 novembre a Firenze, nell’ambito del convegno “Tradizione per la Transizione: l’agricoltura della resilienza” (Auditorium di Sant’Apollonia, via San Gallo, 25).
Apre i lavori alle ore 10 Mauro Agnoletti, Titolare della Cattedra UNESCO Paesaggi del Patrimonio Agricolo (UNI FI) e Coordinatore scientifico del progetto. Previsti gli interventi di Stefania Saccardi, Vice-Presidente della Regione Toscana, Luca De Carlo, Presidente Commissione Agricoltura del Senato, Sergio Marchi, Capo Segreteria Tecnica Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS),Maurizio Martina, Vice-Direttore aggiunto FAO, Bruno Archi, Rappresentante permanente dell’Italia presso le Nazioni Unite a Roma, Simone Orlandini, Direttore Dipartimento DAGRI Università degli Studi di Firenze, Daniela Toccafondi, Presidente PIN – Polo Universitario Città di Prato. Tra gli speaker Cristian Giardina – USDA Research Center Hawaii, USA, Angelo Barone, Presidente Consulta Nazionale dei Distretti del Cibo, Carlo Francini, Coordinatore Rete italiana siti UNESCO, Canio Alfieri Sabia, Direttore Generale Sviluppo economico, lavoro e i servizi alla comunità della Regione Calabria.
Il pomeriggio sarà dedicato alle best practices individuate in Italia, per conoscere come la riscoperta dei modelli agricoli tradizionali ha impattato sul territorio rurale, sia dal punto di vista della qualità della vita che di attrazione turistica e di ritorno in termini economici. Un viaggio tra prodotti enogastronomici d’eccellenza e paesaggi del Paese iscritti nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici del MASAF, guidati dalla voce di sindaci, consorzi e imprenditori agricoli: dalle colline del Prosecco, recentemente riconosciute anche Patrimonio UNESCO, all’area dove nasce il vino Soave, sito iscritto nel Programma FAO GIAHS in Veneto, dalla Valdichiana, che ancora porta le tracce della bonifica promossa dal Granduca Leopoldo di Lorena, alle pendici terrazzate della Valtellina, dal paesaggio storico di Lamole ai vigneti recuperati sull’Isola del Giglio, passando per i castagneti plurisecolari di Moscheta, sull’Appennino Tosco-Emiliano, e i paesaggi policolturali di Fibbianello, Trequanda, Pienza e Montepulciano.
L’appuntamento nasce come giornata di studi conclusiva del progetto “Building capacity: corso internazionale avanzato applicativo su GIAHS (Globally Important Agricultural Heritage Systems) per la valutazione della resilienza in tre diversi contesti socio-ambientali e bioculturali: Africa, Asia e America Latina”, iniziativa collegata al Programma FAO GIAHS e co-finanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) che vede come soggetto attuatore il Dipartimento di Scienze e tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali (DAGRI) dell’Università di Firenze e il Polo universitario città di Prato (PIN) in qualità di partner. In quattro anni di progetto sono state sviluppate 4 edizioni di un Master Internazionale diretto a formare veri e propri manager del territorio rurale, provenienti da Asia, Africa, Centro e Sud America, ma anche dall’Europa, in grado di identificare e gestire siti caratterizzati dalla presenza di sistemi agro-silvo-pastorali di tipo tradizionale che continuano ad assicurare il mantenimento delle conoscenze ancestrali, dell’agro-biodiversità, dei valori culturali e del paesaggio. Paesaggi e sistemi agricoli che rappresentano oggi una risorsa multifunzionale per i territori rurali, in quanto esempi di sostenibilità, di produzioni agroalimentari di qualità, di attrattività turistica e di resilienza nei confronti delle sfide globali connesse ai cambiamenti climatici e geopolitiche.
In quattro anni di Master sono stati formati oltre 60 studenti, di cui 29 donne, provenienti da 25 Paesi diversi, tra cui Kenya, Etiopia, Tunisia, Cuba, Colombia, El Salvador, Pakistan, Somalia e Myanmar e sono stati individuati 40 paesaggi agricoli potenzialmente iscrivibili al Programma GIAHS della FAO: i risultati del progetto sono stati oggetto di 12 articoli e 4 monografie scientifiche. Proprio questi luoghi sono al centro della mostra fotografica “Patrimonio agricolo mondiale: alla scoperta dell’agricoltura della resilienza” che sarà presentata in anteprima all’Auditorium Sant’Apollonia durante la giornata dell’8 novembre. La mostra, destinata a diventare itinerante, è organizzata da Horizons s.r.l. spin-off dell’Università di Firenze nell’ambito delle attività del progetto “GIAHS Building Capacity”.
Il convegno è accreditato presso l’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali: ai partecipanti saranno riconosciuti i relativi CFP. La partecipazione al convegno da parte degli Architetti prevede il riconoscimento di 1 CF da parte dell’Ordine competente su richiesta in autocertificazione tramite la piattaforma di gestione CNAPPC. Ulteriori info sul sito: www.agriculturalheritage.com