8 Maggio 2024, mercoledì
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Da Pietro Querini al “BaccalàRe” napoletano

A cura di Carlo Alberto Paolino

Inizia la sesta edizione di “BaccalàRe”, per gli amanti del baccalà, una settimana
dedicata agli amanti di questo pesce tipico dell’Atlantico settentrionale, il merluzzo, che si pesca da dicembre a marzo, ma è presente sul mercato tutto l’anno nelle sue forme essiccate o salate (stoccafisso e baccalà). Festa che si tiene dal 14 al 19 settembre 2023 nel centro della città di Napoli, nel Maschio Angioino, storico castello medievale e rinascimentale.
La storia del Rè della vigilia di Natale, si perde nella notte dei tempi nelle acque fredde dei mari del nord della Scandinavia, dai tempi dei vichinghi che lo essiccavano per fare le scorte a lungo termine.
In Italia chi ha segnato le sorti culinarie di questo pesce nordico, è da un viaggio
mercantile di Pietro Querini nel 1431 , mercante, navigatore, nonché Senatore della
Repubblica di Venezia, ispirato da Olav Manson detto Magno, arcivescovo di Upsala e
Primate di Svezia ospitato a Vicenza dal Patriarca Gerolamo Querini.  
Pietro Querini salpò da Candia (Creta) verso le Fiandre con un carico di 800 barili di
Malvasia, spezie, cotone,  e altre mercanzie di valore. Proseguendo il viaggio
l’imbarcazione di Querini venne sorpresa da ripetute tempeste e fu spinta al largo
dell’Irlanda.
L’equipaggio decise di abbandonare la nave, devastata dalle tempeste, su scialuppe, ma solo una tocco finalmente terra arrivando nell’isola di Sandøy, nell’arcipelago
norvegese  delle Lofoten, con sedici marinai superstiti.
Pietro Querini e i suoi compagni vissero per undici giorni sulla costa , fino a quando non furono avvistati dai pescatori dell’isola di  Røst  (isole Lofoten) che andarono in loro aiuto. I pescatori locali ospitarono Querini e gli altri superstiti nelle loro case per circa quattro mesi. Ed è proprio durante questo periodo che Querini ebbe modo di scoprire e conoscere i metodi di essicazione, conservazione e preparazione del merluzzo.
Ritornato finalmente a Venezia, Querini, importo la metodologia di questo tipico pesce
nordico nel vicentino, e compare sulle italiche mense in occasione di quell’evento epocale che fu il Concilio di Trento, in cui si scuotevano le fondamenta dottrinali della Chiesa di Roma, dopo lo scontro con Martin Lutero.
“Città che vai tradizioni che trovi”, ma il merluzzo è il rè dei mari freddi del nord. Chi sa cosa direbbe la sirena Parthenope. Cosa pensa un napoletano medio che vuole portare la famiglia al “BaccalàRe” dove la quota di partecipazione all’evento è di €30 per gli adulti e 15 per i bambini.
Un cibo poco costoso trascurato soprattutto dai nasi raffinati, ritenuto un tempo
come boccone per poveri venduto nei banchi ambulanti dei mercatini di provincia.
Ora diventato prelibato alla portata principalmente di quei “nasi raffinati”.

Un tempo “ideale per consentire ai fedeli di salvarsi l’anima riempiendo lo stomaco.
La pesca delle aringhe dal libro di Olao Magno (1555)”.

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