Senza ombra di dubbio, i controlli del datore di lavoro sono sempre stati un terreno delicato, dove il diritto alla privacy dei lavoratori si scontra con la necessità di proteggere l’azienda.
Prima di tutto, bisogna stabilire cosa può fare il datore di lavoro e cosa può controllare.
Ebbene, la legge parla chiaro: le verifiche sui lavoratori possono avvenire attraverso:
- l’uso delle videocamere di sorveglianza;
- il controllo delle email aziendali e degli altri strumenti aziendali dati in dotazione al dipendente (auto, pc, tablet, telefoni);
- la verifica degli accessi attraverso sistemi elettronici come il badge (la cosiddetta “timbratura del cartellino”);
- l’impiego di agenzie investigative per rilevare e contestare condotte illecite dei dipendenti.
Però, bisogna ricordare che per ciascuno di questi sistemi di controllo sono previste norme e limiti di utilizzo diversi.