17 Maggio 2024, venerdì
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Al Balagàn Cafè l’ultimo libro di Cinzia Leone

A cura di Carla Cavicchini

Al Balagàn Cafè l’ultimo libro di Cinzia Leone e la musica travolgente degli Alma Brothers Band


Musica, eventi culturali, drink, degustazioni e visite guidate ogni giovedì dalle ore 19 nel giardino della Sinagoga fino al 10 settembre, Giornata Europea della Cultura Ebraica. Giovedì l’incontro con le mamme dell’Agedo, con la scrittrice Cinzia Leone e con la musica ebraica in jazz e pop-rock a più latitudini

Ottavo e penultimo appuntamento con il Balagàn Cafè per quest’anno. Dopo il grande successo delle scorse settimane anche giovedì 24 agosto ritorna la musica, la cultura e la gioia degli appuntamenti nel giardino della Sinagoga di Firenze con la speciale edizione della kermesse estiva organizzata dalla Comunità Ebraica di Firenze e dal Comitato Rete Toscana ebraica in collaborazione con il Museo ebraico di Firenze, oltre che con il sostegno della Regione Toscana e il contributo di Fondazione CR Firenze. Giovedì 31 agosto l’ultimo appuntamento di quest’anno con il Balagan Cafe dedicato alla bellezza, un tema che è stato scelto anche per la Giornata Europea della Cultura Ebraica di domenica 10 settembre, con Firenze città capofila.

Il tema della bellezza – spiega il direttore artistico Enrico Fink – può essere declinato in tanti modi. È stato scelto quest’anno come filo rosso della Giornata Europea della Cultura Ebraica, e non è certo un caso che si sia pensato di mettere al centro, come capofila nazionale, Firenze, da secoli simbolo essa stessa di bellezza. Così noi, in questa undicesima edizione del Balagàn, racconteremo la bellezza durante tutta l’estate. Sarà la bellezza dell’arte, in collaborazione con il nostro museo ebraico, e la bellezza della musica ascoltata nel nostro giardino; ma anche la bellezza dell’etica, della solidarietà, del vivere insieme”.

La formula del “Balagan Cafè” è quella ormai consolidata: apertura alle ore 19 ad ingresso libero, visite guidate della Sinagoga e del Museo ebraico, degustazioni (su prenotazione e fino ad esaurimento) di prelibati piatti dal mondo ebraico; musica, incontri con autori e personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo, e a concludere la serata il  concerto che vede ogni sera esibirsi nella affascinante cornice della scalinata del Tempio Maggiore esponenti nazionali e internazionali del mondo ebraico e non solo.

Le visite guidate alla Sinagoga e al Museo ebraico, al costo di 10 euro dalle ore 19,30 alle 21, saranno tenute da operatori dedicati; per partecipare è necessaria la prenotazione al numero 0552989879.

In apertura di serata interverranno Daniela Spizzichino e Fiora Branconi con la loro storia semiseria di due mamme attiviste, genitori di figli Lgbtqia+ dell’associazione Agedo, presente sul territorio toscano dal 2001 per aiutarei genitori nel loro percorso di coming out dei figli e delle figlie e lottando per promuovere i diritti civili e i cambiamenti sociali nella regione ma anche in tutto il Paese. 

Alle 20,30 l’incontro con Cinzia Leone, giornalista, scrittrice e autrice di graphic novel, collabora con il “Corriere della Sera” e “Il Foglio”, vive, scrive e disegna a Roma. Il suo ultimo romanzo, Vieni tu giorno nella notte, pubblicato con Mondadori a maggio scorso dopo Ti rubo la vita, (edito sempre da Mondadori nel 2019, premio Rapallo per la Donna Scrittrice 2019). Il libro narra la storia di un kamikaze che si fa esplodere in un locale a Tel Aviv. Nella strage muore un giovane italiano, chiamato Arièl Anav, che indossa la divisa dell’esercito israeliano. All’arrivo all’aeroporto Ben Gurion ai genitori, Micòl e Daniel, viene comunicato che per riavere il corpo del figlio dovranno attendere: lui e il terrorista suicida erano così vicini che la deflagrazione ne ha mischiato i resti. Come si chiama chi è orfano di un figlio? La parola non esiste. I figli ci crescono accanto ma di loro non conosciamo che una minima parte, il resto è mistero. Con i figli non si fanno calcoli, i figli si perdono e si ritrovano, ma Micòl il suo non può più ritrovarlo. Alla ricerca degli ultimi giorni di Arièl, la madre scopre i suoi segreti: un amore che scavalca muri e un’amicizia che può rovesciare il destino. Passioni inaspettate e fragilità misteriose, ferite che si rimarginano solo affondando la lama. Insieme a lei, con rimpianto e rabbia, con orgoglio e atroce nostalgia, anche il padre, la nonna, l’amante e l’amica affrontano il lutto. Ciascuno ha in testa il suo Arièl e ciascuno vuole inseguirlo dove non può più raggiungerlo. Tutti riusciranno a ricucire il passato e ritrovare sé stessi. La morte chiama la morte, ma la vita pretende la vita e allo spartito scritto dal destino Micòl scoprirà di poter cambiare il finale. Le persone non si perdono, siamo noi che pensiamo di averle perdute. In uno scenario intriso di rivalse, dove ogni pietra, ogni proiettile e ogni missile, grida vendetta per un figlio, un fratello, un padre, o un amante perduto, Cinzia Leone intreccia con ritmo incalzante i destini di personaggi indimenticabili in bilico tra le utopie e l’incanto dei corpi, tra il desiderio di appartenere a una comunità e le febbri collettive che portano alla violenza.

Alle 21,30 l’esibizione dell’Alma Brothers Band che porterà la sua energia con un repertorio di musica pop internazionale e canzoni tradizionali rivisitate in chiave jazz e pop-rock a più latitudini. Il progetto Alma Brothers nasce nel 2020 comeband live per cerimonie e matrimoni, con particolare attenzione alle suggestioni dal mondo ebraico e mediorientale. Il repertorio traccia un percorso cosmopolita, teso a riunire sonorità tradizionali e moderne dalla world music al pop al rock, un viaggio musicale che attraverso melodie composte nell’arco di tutto l’ultimo secolo si esprime e si espande con canzoni in inglese, ebraico, francese ed arabo.

L’apericena vedrà delizie culinarie dal mondo ebraico narrate e cucinate daMichele Hagen. Si potranno degustare: Falafel, note polpettine fritte di ceci nate nelle cucine di strada del Medio Oriente e poi approdate in Israele attraverso i suoi abitanti arabi. Accompagnate dall’immancabile hummus di lenticchie decorticate e barbabietola. L’hummus (in arabo حُمُّص , in armeno hamos, in greco Χούμους, in ebraico חומוס) è un piatto di origine antichissima, conosciuto in tutta la cucina mediorientale. Solitamente servita come meze (che vuol dire “piccolo antipasto”), l’hummus è una ricetta tipica a base di ceci, tahina (crema di semi di sesamo), aglio e succo di limone. Secondo la tradizione islamica, l’aggiunta della tahina sarebbe stata introdotta addirittura dal Saladino. Secondo la leggenda israeliana, l’hummus avrebbe aiutato il ricco cavaliere Boaz a conquistare la povera Ruth.
A seguire l’insalata israeliana (ebraico: סלט ירקות ישראלי) è un piatto entrato a far parte della cucina israeliana, preparato con pomodori e cetrioli tagliati a pezzetti. Il piatto è un’elaborazione originale della cucina israeliana, essendo diffuso solo dopo la nascita d’Israele in tutta l’area mediterranea, da quella araba a quella turca. Di solito è condita con olio d’oliva e succo fresco di limone. Occasionalmente ci si possono aggiungere prezzemolo e cipolle di stagione. Mai invece la lattuga. Generalmente i cetrioli non sono mai pelati, la chiave di successo per una buona riuscita è usare prodotti molto freschi e tagliuzzare tutto il più fine possibile. La cosiddetta insalata israeliana è servita su una pita con falafel o su un piatto di portata. Costituiva una delle tradizionali prime colazioni israeliane prima che si cominciasse ad affermare una prima colazione a base di cereali in fiocchi ma rimane ancora una pietanza regolarmente presente sui buffet delle prime colazioni negli alberghi israeliani. In Israele essa è peraltro correttamente chiamata anche salat aravi (insalata araba). L’insalata israeliana è assai simile ad altre insalate presenti nella cucina mediterranea e ad altre insalate vicino-orientali, quali la persiana Salad-e Shirazi (insalata di Shiraz), che tuttavia contiene anche foglie di menta, e la turca Çoban salatası (insalata del pastore), con cipolle e peperoni verdi tagliati anch’essi a pezzetti.

Verrà servito con pane barbarì al sesamo, una ricetta molto popolare in Iran e si abbina perfettamente con molti piatti. E infine il dolce di Pesach di cioccolato con mandorle.
L’aperitivo sarà cura del Balagan Bistrot Cafè con bevande dalle mille tradizioni ebraiche.

Per lapericena i posti sono limitati ed è obbligatoria la prenotazione al numero di telefono 0552989879 (offerta di partecipazione consigliata 15 euro) oppure via email giorgio.depolo@firenzebraica.it o in presenza presso la biglietteria della Sinagoga in via Farini, 6 e il punto vendita Opera Your Preview in via Por Santa Maria 13R a pochi passi da Ponte Vecchio.  Info sui siti web: Jewishflorence e Balagancafe

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