8 Maggio 2024, mercoledì
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PITTI UOMO 104 A FIRENZE CON BUON RITORNO DEGLI STRANIERI

PANDEMIA DIETRO L’ANGOLO – DECISAMENTE INCENTIVATA LA
PRESENZA DEI BUYER ANCHE CON MASSICCIA PRESENZA DEGLI
ASIATICI CHE HANNO SUPERATO LE 700 PRESENZE .
A cura di Carla Cavicchini
L’ultima fiera di “ Pitti Uomo 104 “ alla Fortezza da Basso a Firenze appena
conclusasi di massiccia presenza, ha presentato molti, decisamente molti stand
improntati sul rispetto dell’ambiente nonché eticità delle filiere con vento nuovo che
prende il nome di ‘Ecodesign’ spirato direttamente dall’Europa quale modo
d’incentivare la moda all’insegna della sostenibilità verso un pianeta più attento per
una moda sempre più green. L’investimento pertanto verterà sulla durabilità del capo
con pensiero volto alla riparazione visto che è buono e non gettare o gettare poco,
con parola d’odine: riciclo! Ovviamente tutto pensato e deciso in una logica di
sistema che prende strada all’interno della stessa azienda in un sistema integrato con
altre aziende della stessa filiera, assieme alle varie istituzioni locali e nazionali,
capaci di guardare con occhio benevolo la moda sana e pulita.
Okei pertanto al felice clima di “know-how” contrassegnato dalla buona
artigianalità.
Decisamente quindi una piacevole edizione uscente dalla pandemia del Covid,
capace di far ammirare nella città dantesca in pieno fermento ‘pittiano’, anche dei
veri e propri big del calibro di Leonardo Di Caprio e Tobet Maguire.
Tra gli stand che ci hanno particolarmente colpito, abbiamo notato la necessità
imperante di un bel risparmio d’acqua come opera “Keeling & Green Universe”
facente arte della multinazionale Sealand International , società con sede a Dubai
appartenente a “Hercules Holding”. Non a caso la collezione P/E 2024 verte su
materiali riciclati, quanto a “Clean Color”, parliamo d’una tecnologia tintura tessile
sostenibile di buon impatto ambientale, capace di ridurre l’acqua vicino ad un
potenziale del 99%. Come? Semplicemente tingendo i capi con una soluzione
biodegradabile al 100%.
Logico nel debutto di tale fiera presentare capi sportwear, beachwear, ed altro per il
tempo libero, in unico pregevole design con materiali riciclati sostenibili per i veri
amanti del mare e della natura in generale. Quanto all’unicità dei loro capi, questo è
dato nel consentire di far penetrare le molecole del colore in maniera irregolare nelle
fibre conferendone l’aspetto simpaticamente “disallineato ” in superficie e
quindi…diverso da tutti!
L’impegno di tale azienda è quello di salvare il pianeta considerando l’acqua un bene
più che prezioso da conservare senza sprechi. Da questo l’intento nel cercare di
annullare i principali effetti dannosi nonché gravemente inquinanti dettati dalle tinte.

La salvezza degli oceani quale habitat estremamente ricco di fauna e flora, è il
mantra di “Keeling” non mancando di presentarlo emblema nella meravigliosa
collezione con i colori rubati all’Oceano Indiano. Tra l’altro proprio il nome
dell’azienda deriva da quello delle isole ‘Cocos’ – o Keeling appunto – quale
territorio esterno dell’Australia costituito da due atolli e 27 isole coralline
nell’Oceano Indiano. Pregevoli inoltre i loro macchinari d’avanguardia con tanto
d’avvio di buone collaborazioni con i vari gruppi internazionali della moda.
Il viaggio, o meglio ancora l’avventura, è il leit-motiv dell’azienda “Doria 1905”
all’insegna della libertà con un pizzico di ribellione per chi osa scoprire il mondo
anche attraverso acque azzurre e limpide di ‘Battistiana’ memoria. E se il cappello è
basilare per quel tocco nel rifinire il tutto, ‘Doria’ lo accosta a ‘Natura’ , semplice,
lineare, di gran stile, capace di conferire quella magica allure altamente intrigante.
Lo stile riconoscibile è dettato dall’essenzialità e pulizia d’attento concept per “Hats
on the water PE24”, cappelli di sana costruzione estremamente ariosi come folate di
vento, piacevolissimi nei loro intrecci grezzi con richiamo alla paglia ed al fieno,
nonché alle luci maestose per ‘Temporale’ ed ancora placido ‘Lago’, nella purezza
del lino, cotone organico ed altri materiali naturali. Piacevoli i ‘pastello’ nella linea
‘Raindrops’ che tanto richiamano “La pioggia nel pineto” quale memory
dannunziana, ed ancora il materiale “Trench color safari” con voglia di pura
immersione nella savana dominando ‘fiere’ in agguato! Immancabile l’ambientazione
marina grazie alla dinamica capsule ‘Toodoria’ tanto…tanto da scorgere in
lontananza Johnny Deep per “Pirati nei Caraibi!” Altro da aggiungere? Nient’altro,
solamente il leggero sollevamento per ‘Chapeau’!
A “Pitti Uomo 104” anche” Humane Society International” in partnership con
l’azienda “Calabrese 1924” si presta nella raccolta fondi a sostegno nella lotta contro
il consumo di carne di cane. In merito la “capsule collection” “Calabrese 4 Pets” ,
presenta foulard solidali e deliziose pochette la cui immagine richiama i nostri amici
pelosetti nell’opera sensibilizzatrice d’accarezzarli volendogli bene. L’azienda , tra
l’altro imprenditori di cravatte, è considerata uno dei cravattifici più antichi

  • erano pochissimi in Europa – continuando nel frattempo nel distinguersi in
    quell’heritage da preservare e custodire, trovando tali accessori in vendita nelle più
    raffinate boutique mondiali.,
    La capsule sarà in vendita esclusivamente on-line sul sito “Humane Society
    International” in virtù nel finanziare le linee d’intervento prioritarie della “no-profit.”
    E se la città di Yulin, in Cina, viene considerata luogo simbolo per il consumo di
    carne di cane e di gatto, a Tomohon in Indonesia, viene ripetuto lo stesso rito in
    maniera crudele ed illegale causando seri rischi per la salute pubblica in quanto
    portatore de: “la rabbia”. Da qui l’impegno di “Humane Society International” nel far
    chiudere i macelli appoggiandosi a strutture idonee.
    Ebbene sì. Moda ed etica possono benissimo convivere.
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