La povertà in Italia continua a crescere, il fatto è che entrarci è facile…
Sono i minori e le donne i soggetti più esposti alla povertà alimentare, il lockdown, ed il lunghissimo periodo della pandemia, ha aumentato l’insicurezza alimentare per le famiglie, colpendo in particolare coloro che già prima di questo incubo della pandemia vivevano in condizioni di precarietà. La perdita del posto di lavoro per interi nuclei famigliari dall’inizio della pandemia ha spinto verso la povertà nuove fasce della popolazione a rischio, esponendole alla mancanza di cibo adeguato. La situazione diventa preoccupante.
Secondo l’ Istat, purtroppo in Italia è a rischio povertà 1 su 4
Unc: dati da Terzo Mondo
Secondo l’Istat, nel 2022 poco meno di un quarto della popolazione (24,4%) è a rischio di povertà o esclusione sociale, quasi come nel 2021 (25,2%).
“Dati da Terzo Mondo! Anche se le misure emergenziali di sostegno al reddito introdotte durante il periodo di pandemia e il reddito di cittadinanza sono certo serviti a contrastare la povertà, ridurre le disuguaglianze e sostenere i redditi, la situazione resta comunque vergognosa, non degna di un Paese civile. Avere un quarto della popolazione a rischio povertà è inaccettabile!” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Il pericolo, poi, è che, con il permanere dell’inflazione, che come diceva Einaudi è la più iniqua delle tasse, la condizione di chi è in difficoltà possa ulteriormente peggiorare. Urge una politica dei redditi che, invece di promettere la riduzione delle tasse per tutti, si concentri su come aiutare in primo luogo questo 25% di italiani” conclude Dona.