27 Aprile 2024, sabato
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VINO TOSCANA IGT: FACCIAMO CHIAREZZA

A cura di Carla Cavicchini

ANTEPRIMA L’ALTRA TOSCANA – VINO TOSCANA IGT: FACCIAMO CHIAREZZA
Con INTERVISTA a STEFANIA SACCARDI VICE PRESIDENTE REGIONE TOSCANA E ASSESSORE AGRO-ALIMENTARE.
La Toscana è terra unica.
Le condizioni ambientali, le conoscenze che nei secoli hanno costituito l’ossatura della
cultura toscana, la dedizione di intere generazioni alla cura del territorio, in particolare alla
coltivazione della vite e alla produzione del vino, hanno consentito e ancora oggi
consentono lo sviluppo di aziende che possono competere ai massimi livelli della
vitivinicoltura mondiale.
Il disciplinare di Produzione Vino Toscana IGT ha permesso la nascita e lo sviluppo di
vini di grandi qualità, che si sono meritatamente affermati a livello mondiale.
Il connubio territorio e vino è risultato una carta vincente per consentire l’affermarsi di molti imprenditori del settore, specie all’estero.
Tutto ciò è stato reso possibile da una rigorosa tutela del nome geografico ‘Toscana’, che come sappiamo è soggetto a molte contraffazioni, usi illeciti o impropri, così come del resto succede purtroppo anche ad altri prodotti tipici italiani, con la peculiarità che, nel nostro caso, la denominazione ‘toscana’ intende l’intera regione. Il Consorzio opera appunto facendo rispettare il Disciplinare di produzione, contrastando le illegittime richieste di registrazione di marchi che vorrebbero sfruttare il toponimo ‘toscano’ in qualsiasi forma declinato, ad esempio Tuscania, Toscanella, Bella Toscana, Toscanino e simili, al fine di commercializzare prodotti che niente hanno a che fare con la regione italiana che vanta, oltre al clima favorevole e alla passione ed esperienza dei propri viticoltori, soprattutto un patrimonio storico e culturale unico al mondo. Un patrimonio riconosciuto in modo unanime a livello internazionale. 
Immettere sul mercato vini di scarso pregio, se non addirittura dannosi alla salute,
comprometterebbe il futuro di molte aziende, ma arrecherebbe sicuramente un gravissimo danno a tutto il mercato e quindi anche ai consumatori.
Il vino toscano I.G.T. dà la possibilità ai produttori di sfruttare nuove opportunità
rispettando la tradizione ma anche innovando, sviluppando nuovi prodotti attese le ampie possibilità offerte dal disciplinare di produzione, che permette anche di intraprendere strade nuove, con elevate caratterizzazioni delle qualità dei vini offerti.
In questo contesto sono nati molti nuovi vini, che fanno riferimento pur sempre a
disciplinare del vino Toscana I.G.T.
Tutto questo non dimentichiamolo avviene in un contesto territoriale esaltante e di grande fascino che negli ultimi anni ha offerto il volano anche alle sempre più richieste attività di eno-turismo, con positive ricadute di sviluppo anche per il settore ricettivo alberghiero.
Durante il convegno “Anteprima l’altra Toscana” che riunisce i vari consorzi, Stefania
Saccardi Vice Presidente della Regione Toscana ed assessore all’Agroalimentare, ha
così risposto:
“Il prezzo del biologico più alto rispetto agli altri…sì, nel frattempo stiamo
provando nel dare una mano alle aziende ‘bio’ per abbassare i costi. Questo nel
senso che la Regione nel 2021 e 2022 ha fatto un investimento unico sull’agricoltura
biologica mettendo più di 70 milioni l’anno. Cifra rilevantissima che aiuta e sostiene
tale aziende in maniera che il costo in tale settore si abbassi mettendolo sul
mercato ad un prezzo più contenuto. Sono dell’avviso inoltre che sempre la Regione
assieme ad altri enti, faccia un ragionamento culturale nel senso far diventare il
‘bere’, un ‘bere’ di qualità: poco e buono! Quindi bene all’uso moderato del vino
anche per combattere qualche tentativo che arriva dall’Europa nel considerarlo
dannoso alla salute. Riepilogando moderazione e qualità che, tra l’altro, fa bene
all’ambiente!”
Esistono buone campagne di sensibilizzazione per mettere in guardia i ragazzi?
“ Bisogna lavorarci sempre più coinvolgendo il sistema della ristorazione, degli
agriturismi in generale, affinchè si diffonda l’idea che nei vari settori, anche agro-
alimentare, ne venga fatto un uso contenuto, equilibrato.
E’ una cosa impegnativa ma da ben proseguire visto che non basta scrivere
sull’etichetta degli alcolici che fa male alla salute considerandolo pertanto un
semplice deterrente; l’importante sono le cose dette prime assieme all’alta qualità
del prodotto considerandoli veri e propri capisaldi.”
E del fatto che le scuole di vino adesso crescono come funghi cosa risponde?
“Direi che è una attrattiva anche un po’ modaiola. Il mio sogno sarebbe di fare a
Firenze una scuola di altissima qualità che non riguardi solamente i ‘sommelier’,
bensì racconti l’agricoltura del vino partendo dalla vite, sino alla trasformazione e
commercializzazione. Quindi un modo ufficiale atto a formare le persone del mondo
della viticultura anche e soprattutto! col patrocinio ed intervento determinante del
pubblico e Regione Toscana!”
Decisamente una cosa da prendere al volo! Nel frattempo le domandiamo se un bel
bicchiere se lo gusta!
“Sicuramente con gli amici, nei momenti di ritrovo, come non berlo tutti assieme?
Avendo la possibilità di degustarne diversi, anche quelli dei consorzi meno
blasonati, trovo in quest’ultimi una grandissima qualità. Questo chiaramente
riconoscendo a quelli famosi che conosciamo tutti, che sono importantissimi nella
nostra regione col nome ‘Toscana’ nel mondo.”


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