10 Maggio 2024, venerdì
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IL COINVOLGIMENTO DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA NEL”MASSACRO DI PONTICELLI” DEL 2 LUGLIO 1983

A cura di Ionela Polinciuc

Tra i tanti ospiti, anche l’On. Stefania Ascari interviene all’evento di giovedì 19 gennaio dal tema: IL COINVOLGIMENTO DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA NEL «MASSACRO DI PONTICELLI» DEL 2 LUGLIO 1983

Riguardante l’evento del Giovedì 19 Gennaio ore 14.00 presso Sala Stampa della Camera Dei Deputati Via della Missione, 4, Roma, riportiamo integralmente il comunicato stampa per la presentazione della relazione finale della Commissione Antimafia sul coinvolgimento della criminalità organizzata nel “Massacro di Ponticelli” del 2 luglio 1983.

“Quella del Massacro di Ponticelli è una delle più orribili storie di cronaca che il nostro Paese abbia mai conosciuto e probabilmente anche uno dei più eclatanti errori giudiziari mai commessi.

Da una parte della vicenda abbiamo l’efferatezza di un delitto compiuto ai danni di due bambine di soli 7 e 10 anni, Barbara Sellini e Nunzia Munizzi, che furono seviziate, pugnalate, legate e date alle fiamme.

Dall’altra parte ci sono tre ragazzi incensurati allora ventenni, oggi uomini sessantenni, Giuseppe La Rocca, Luigi Schiavo e Ciro Imperante, che con tre gradi di giudizio furono identificati come i mostri di Ponticelli e dati in pasto a un’opinione pubblica turbata e impaziente di dare un volto ai colpevoli.

La sera del 2 luglio 1983 le due bambine avevano passato il pomeriggio a giocare nel cortile fra i loro palazzi, a Ponticelli, nella periferia di Napoli.

Il giorno successivo i due cadaveri furono trovati straziati tra le sterpaglie e l’immondizia.

In completa assenza di prove e solo sulla base di una testimonianza ritrattata più volte davanti ai giudici, furono giudicati colpevoli e condannati all’ergastolo i tre allora ragazzi, sin da principio dichiaratisi innocenti.

Dopo 27 anni passati in carcere e altri 12 da uomini liberi, La Rocca, Schiavo e Imperante continuano a chiedere la revisione del caso.

Il lavoro svolto in Commissione Antimafia è proseguito sulla strada tracciata dal giudice Ferdinando Imposimato. Sono stati acquisiti gli atti dei processi riscontrando, con i mezzi di cui disponiamo oggi, che le prove che hanno determinato la condanna quaranta anni fa sono inverosimili e troppi elementi sono stati poco indagati.

Come mai non ci sono state indagini su ciò che hanno riferito testimoni come il fratello di Giuseppe La Rocca a cui, nel corso delle interrogazioni, fu perforato un timpano? Che ruolo ha avuto il pentito Mario Incarnato, ex reggente della Nuova camorra organizzata su Ponticelli, nel condizionare le dichiarazioni dei testimoni?

E ancora: i tre condannati hanno ammesso di aver beneficiato della protezione e della solidarietà degli altri reclusi durante l’intero periodo di detenzione e questo è un fatto fortemente anomalo per tre soggetti accusati di aver ucciso due bambine.  È possibile che ci sia stata un’influenza della Camorra?

Giovedì 19 gennaio alle ore 14.00 presso la Sala Stampa della Camera Dei Deputati sarà presentata la relazione a prima firma della deputata del Movimento 5 Stelle, Stefania Ascari, approvata dalla Commissione Antimafia lo scorso settembre.

Saranno presenti anche la dott.ssa Luisa D’Aniello, psicologa forense e criminologa e Giacomo Morandi, investigatore, il cui contributo è stato fondamentale per la stesura della relazione.

Interverranno inoltre i tre protagonisti della vicenda: Giuseppe La Rocca, Luigi Schiavo e Ciro Imperante.

Partecipano:

Stefania Ascari, Deputata del Movimento 5 Stelle, prima firmataria della relazione approvata in Commissione Antimafia;

Luisa D’Aniello, psicologa forense e criminologa;

Giacomo Morandi, investigatore;

Giuseppe La Rocca, protagonista della vicenda;

Luigi Schiavo, protagonista della vicenda;

Ciro Imperante, protagonista della vicenda;”

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