16 Aprile 2024, martedì
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I GIOVANI NON SONO IL FUTURO MA IL PRESENTE

A cura: Di Mambro Dolores
Docente/Pedagogista
Ci troviamo davanti un dilagare del precariato, di fronte alla temporaneità, tutto a termine, instabile e senza prospettive. In questa condizione di incertezza socioeconomica in parallelo si alimentano le paure per il futuro giovanile e le insicurezze e la mutevolezza per ciò che sarà, non persistono fondamenti sui cui
fondare il proprio futuro.
Molte indagini condotte sull’universo giovanile, dimostrano una fascia sociale più colpita dalla difficoltà occupazionale. Parte di loro rinunciano a studiare o trovare lavoro, un totale oblio dovuto ad una mancanza di attendibilità ne reali opportunità. Disorientati sfiduciati da ciò che possono riservare loro la scuola e l’università, difficoltà rappresentata dal dover decidere cosa fare per il proprio futuro. Questo comporta nei giovani a vivere e affrontare le sfide della vita con sfiducia, privi di energie, spaventati dal crescere, proprio
perché avvertono intorno al loro incertezze, fragilità e insicurezze su tutti i versanti.
Inseriti in progetti congelati, capaci di accettare lavori non in linea con i propri studi, sottopagati, impegnati in stage a tempo pieno e non retribuiti, tirocini formativi privi di formazione, contratti occasionali, voucher irrisori ,contratti interinali, così che molti giovani nella ricerca della stabilità e pur di dare un senso alla propria vita decidono di abbandonare l’Italia per trovare possibilità e opportunità altrove, perché in questo
momento nel nostro paese per poter accedere nel mondo del lavoro è davvero difficoltoso e del tutto impenetrabile.
Più di altre generazioni passate, i giovani di oggi avvertono una mancanza di guida e senza la certezza che impegnandosi si può davvero raggiungere un traguardo e il raggiungimento dell’autonomia finanziaria. Si
ritrovano soli, impotenti, demotivati e senza strumenti per affrontare l’avvenire sempre più privato di progetti e prospettive, caratterizzato dall’elevata precarietà, scarsità di remunerazione e dal profilarsi di nuove paure.
Una situazione allarmante dovuta da vari fattori in primis la recessione e la turbolenza economica nonché lo scadimento delle opportunità occupazionali, erodendo così il precario futuro delle nuove generazioni,
così che l’incertezza del contesto istituzionale ed economico italiano è estremamente connessa alla mancanza di autonomia e alla difficoltà di prospettare modi e strategie efficaci per acquisirla.
Giovani spesso dimenticati da una politica superficiale o cieca di fronte ai loro bisogni ed esigenze, sfiduciati dalla politica stessa non avvertono meccanismi utili ed efficaci per cambiare rotta. Negare il futuro ai giovani significa negare il futuro alla società stessa, ad una totale decadenza, e nichilismo di un’intera
generazione. In relazione a quest’aspetto urge portare avanti politiche a favore delle classi giovanili per il mondo lavorativo tramite vere e proprie metodologie e pratiche atte ad inserirli direttamente in ambiti lavorativi stabili.
Occorre iniziare a dare uno sguardo più approfondito nell’universo giovanile, perché nessuna crescita è possibile senza un modello di rappresentanza adeguata mediante un cambiamento che attraversi con urgenza tutti i settori della nostra economia e società, offrendo loro fiducia, speranza e autostima per renderli protagonisti, rimasti per troppo tempo inascoltati.

“I giovani non sono il futuro sono l’oggi”.
Papa Francesco.

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