26 Aprile 2024, venerdì
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BABY GANG E’ EMERGENZA EDUCATIVA


Aggressioni immotivate, risse, minacce, uso facile di armi, ai danni di cose e persone. Veri e propri gruppi
criminali diffusi in contesti urbani ed extra urbani, formati da minori con una totale assenza di ispirazioni
valoriali e sempre più incapaci di riconoscere i propri gesti.
Un quadro allarmante che quotidianamente caratterizzano le cronache, attraverso violenze immotivate,
comportamenti prepotenti e gesti estremi per mezzo di gruppi, i quali agiscono ispirandosi a modelli
improntati all’affermazione del sé.
Costituiti da un leader carismatico, spregiudicato con seguaci che colpiscono senza scrupoli, attraverso la
logica del branco. Sono giovani di ogni genere, etnia, cultura e gruppo sociale, che provengono da situazioni
sociali critiche, ma anche adolescenti benestanti e annoiati.
Il proliferarsi di queste bande rappresenta la spia di un grave disagio molto diffuso in tutta l’Italia, appare
doveroso domandarsi quali siano le azioni concrete nell’immediato per arginare questo grave problema.
Atteggiamenti violenti richiamano ad un principio di giustizia e la responsabilità ricade inevitabilmente sulla
società degli adulti, incapace di trasmettere regole, principi, valori e sempre poco coinvolti nel loro ruolo
guida.
Questa drammaticità mette in luce l’urgenza d’ intervenire attraverso un potente strumento
“l’educazione”, utile come forma di contrasto alla violenza, per ricostruire alla base valori morali e sociali,
importanti per il singolo adolescente e per il vivere comunitario.
Compito genitoriale non è giustificare determinati atti e comportamenti, ma comprendere sin da subito i
segnali di sofferenza dei propri figli, impegnandosi nel dar loro supporto, principi morali, rispetto e regole di
vita attraverso il recupero per un dialogo aperto, accogliente veicolando sani comportamenti, per divenire
cittadini onesti, liberi di vivere in armonia nella società.
Doveroso favorire forme di prevenzione in tutti gli ambiti educativi, occorre ridare fiducia, motivare e
incoraggiare gli adolescenti a coltivare passioni, proponendo loro modelli concreti e postivi ai quali ispirarsi.
Se noi adulti trasmettiamo efficacemente ai giovani propositi e obbiettivi che noi stessi seguiamo e
condividiamo i ragazzi acquisiranno senso critico, creatività interesse che arricchiranno la loro personalità.
Opportuno ridare un significato profondo alle cose che spesso è stato inaridito dalla cultura della
superficialità e dell’aggressività.
La missione educativa è centrale per sconfiggere la violenza e la sua funzione socio-culturale necessita di un
intervento sinergico tra la famiglia e la scuola, un continuo impegno attraverso punti di riferimento fermi
sia a casa che tra i banchi di scuola. Urge agire sul presente facendo leva sui principi educativi incisivi e solo
attraverso interventi lungimiranti degli adulti la violenza in un futuro non troverà più spazio tra gli
adolescenti.

“L’EDUCAZIONE E’ L’ARMA PIU’ POTENTE CHE SI POSSA USARE PER CAMBIARE IL MONDO”.

Nelson Mandela

A CURA:
DI DI MAMBRO DOLORES

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