Alla manifestazione presente anche il padre missionario Alex Zanotelli, fondatore ed ispiratore di tanti movimenti per la pace e la giustizia sociale
a cura di Luigi Rubino
Sono costretti ad imbarcarsi clandestinamente per cercare una nuova vita, lontano dalla loro terra, dagli affetti più cari, ma molti di loro spesso trovano la morte ogni giorno presso ogni frontiera di terra e di mare. E’ una guerra sanguinosa, condotta con forze armate, polizia e navi militari che con prepotenza della politica, è consentito loro fare tutto, anche uccidere persone inermi ai quali l’unico obiettivo si chiama salvezza.
Sul dramma immigrati , l’associazione “Tre Febbraio” insieme ad altri gruppi antirazzisti ha dato vita a Napoli, nei pressi della stazione Metropolitana di via Roma ( largo Berlinguer) ad un sit – in di protesta.
I manifestanti, non numerosi per la verità, hanno esposto uno striscione con la scritta “ Digiuno di Giustizia. Solidarietà agli emigrati” ed innalzati cartelloni contro la guerra degli Stati ai profughi.
In prima fila presente anche padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, fondatore ed ispiratore di tanti movimenti per la pace e la giustizia sociale.
“La nostra protesta – ci dice padre Zanotelli – vuole coinvolgere le varie realtà di Napoli sugli ultimi episodi disumani che purtroppo sono avvenuti e si verificano ancora in molte parti del mondo contro gli immigrati. Basti citare quello accaduto nella città spagnola di Melilla, sulle coste del Marocco, dove la carica della Polizia spagnola contro i profughi, che cercavano di scalare un muro di 10 metri nel tentativo di salvarsi, ha provocato la morte di 37 sudanesi. E’ assurdo.
L’Europa – precisa ancora Zanotelli – non vuole dare il benvenuto a chi arriva dall’Africa o dall’Asia, ma intende darlo solo agli ucraini o chi forse ha gli occhi azzurri, capelli biondi o è cristiano. Dovremo essere tutti più umani. In questo momento non lo siamo. L’accoglienza, il diritto al soggiorno spetta a tutti, specialmente poi quando sono profughi.
Altro episodio increscioso – ci ha poi raccontato il parroco – quello avvenuto a S. Antonio, nel Texas, pochi giorni fa, dove 50 immigrati latino – americani, vengono trovati morti per il caldo e l’asfissia, dopo essere stati rinchiusi dall’autista nel camion che aveva portato i profughi negli U.S.A, attraverso le frontiere con il Messico.”
Secondo dati resi noti dalla Confindustria, l’Italia avrebbe bisogno ogni anno di mano d’opera, perché si fanno pochi figli. Gli immigrati, a questo punto, potrebbero essere una valida risorsa per il nostro Paese, invece tutto questo non viene preso in considerazione – aggiunge Zanoncelli che poi conclude: “ Dobbiamo rompere tutto questo. Per farlo dobbiamo innanzitutto cancellare il suprematismo che ancora esiste tra la razza bianca dall’epoca del colonialismo, lo sviluppo delle città, della cultura e della religione.”