19 Aprile 2024, venerdì
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Rinnovo contratto a termine: a quali condizioni?

Un contratto lavorativo può essere prorogato o rinnovato, però bisogna distinguere tra proroghe e rinnovi: in caso di proroga, il rapporto prosegue senza soluzione di continuità, mentre per i rinnovi bisogna rispettare un periodo di pausa, detto periodo cuscinetto, pari a 10 giorni dalla scadenza di un contratto di durata fino a 6 mesi, 20 giorni dalla scadenza di un contratto di durata superiore a 6 mesi. 

Il rinnovo del contratto a termine deve essere sottoscritto dal dipendente e devono essere sempre indicate le causali.

Le causali sono le motivazioni per cui un contratto di lavoro può essere prorogato. La normativa sul contratto a termine prevede le seguenti causali: esigenze temporanee e oggettive, estranee all’ordinaria attività, oppure esigenze di sostituzione di altri lavoratori; esigenze connesse a incrementi temporanei, significativi e non programmabili, dell’attività ordinaria; specifiche esigenze individuate dai contratti collettivi di lavoro (causale introdotta dal decreto Sostegni bis). Ci sono alcune situazioni in cui non è necessario indicare le causali, quali ad esempio se il contratto a termine stipulato è stagionale oppure per le start up innovative, per 4 anni dalla costituzione, oppure per il più limitato periodo previsto per le start up già esistenti.In base alla normativa Covid, è possibile, sino al 31 dicembre 2021, prorogare o rinnovare contratti a tempo determinato, senza indicare causali per un periodo massimo di 12 mesi, per una sola volta o nel rispetto di durata massima di 24 mesi. 
Inoltre, per prorogare o rinnovare il contratto, è necessario un consenso scritto del lavoratore. 
Il limite massimo di durata di un contratto a termine è di 24 mesi, indipendentemente dai periodi di interruzione tra un contratto e l’altro. Il limite di 24 mesi non è applicato a contratti stagionali né a contratti a termine aventi ad oggetto, in via esclusiva, lo svolgimento di attività di ricerca scientifica.Il limite di 24 mesi può essere derogato, aggiungendo ulteriori 12 mesi tramite la cosiddetta deroga assistita.

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