25 Aprile 2024, giovedì
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Diritti dello studente: voti ed interrogazioni

Quanti compiti servono ad esprimere un giudizio valido? Come contestare la valutazione di un docente che si ritiene ingiusta?

E’ giusto che, in ambito scolastico, gli studenti abbiano i propri diritti.  Voti ed interrogazioni
 sono gli elementi che sollevano più facilmente dei conflitti tra alunni e docenti, soprattutto quando si cammina sul filo della sufficienza o si è convinti di meritare una valutazione più alta di quella ottenuta. 

Diritti dello studente: quando si possono contestare i voti?

Secondo la legge, ma solo a priori, il docente ha sempre ragione quando assegna un voto ad uno studente per un compito o un’interrogazione. Questo perché un decreto presidenziale gli riconosce la capacità di valutazione come forma di autonomia professionale. In alcuni casi, il docente può ritenere che l’alunno avrebbe dovuto approfondire di più gli argomenti e il parere soggettivo del docente non dovrebbe essere messo in discussione. 

diritti dello studente prevedono che il ragazzo possa pretendere qualcosa:

  • quando è penalizzato dal voto per un’assenza giustificata ad un’interrogazione o ad un compito in classe, in particolare se non erano in programma: il docente dovrebbe chiedere all’alunno di svolgere una prova suppletiva e trovare il tempo nell’organizzazione della sua classe per farla;
  • quando il voto è frutto di un numero troppo basso di interrogazioni o viene espresso dopo un quadrimestre rispetto alla data in cui si è svolta la prova.

Diritti dello studente: quante interrogazioni si possono fare?

 Secondo un Regio Decreto del 1925, tuttora in vigore, deve essere fatto «un congruo numero di interrogazioni e scritti corretti e classificati». Parlare di «congruo numero» significa che una sola interrogazione non basta ad esprimere un voto sull’andamento dello studente. Ma non c’è scritta una cifra esatta. Resta, pertanto, a discrezione del Collegio docente. 

Diritti dello studente: come contestare il voto?Lo studente, che non è convinto di avere ricevuto un voto giusto sia per la valutazione del contenuto del compito o dell’interrogazione sia perché, secondo lui, non è stato interpellato un numero «congruo» di volte, può contestarlo partendo da un colloquio con lo stesso professore, per avere delle spiegazioni. Se il risultato del colloquio non fosse soddisfacente, può rivolgersi al dirigente scolastico. Se nemmeno in questo caso si ottenesse la risposta desiderata, occorrerà rivolgersi al Tribunale amministrativo regionale (il Tar) di competenza per territorio. 

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