25 Aprile 2024, giovedì
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Sfuma il sogno dell’Atalanta, non punge e vince il Lipsia

Davanti al nuovo co-chairman Stephen Pagliuca, portato dal presidente Antonio Percassi sotto la Curva Nord, e a un Lipsia smaliziato quanto basta, con Nkunku a eludere la diagonale di Hateboer per farsi inseguire nel punteggio fino al raddoppio dagli 11 metri nel finale, l’Atalanta manca le semifinali di Europa League a 34 anni da quelle raggiunte in Coppa delle Coppe dal compianto Emiliano Mondonico.

I nerazzurri sono comunque apparsi poco incisivi sotto porta, e decisamente irritati per una direzione arbitrale, quella dello spagnolo Lahoz, pronta a chiudere un occhio su un evidente avambraccio-polso da palla inattiva di Dani Olmo su conclusione di Malinovskyi all’inizio della ripresa.

Una sfida vivace e aperta come nell’1-1 all’andata, a 3-4-2-1 contro il 3-4-1-2 contropiedista dei tedeschi. Al 6′ Gulacsi deve difendere il palo di competenza da Zappacosta, che lascia partire un destro secco su apertura di Malinovskyi, mentre dopo tre giri di lancetta è Demiral ad alzare in angolo il ‘rimorchio’ André Silva-Henrichs. Poi, intorno al quarto d’ora, gli ospiti sbucano altre due volte. La prima ancora con l’esterno (14′) che tocca appena dal fondo sul cross dell’allargato Leimer, e quindi ancora col portoghese ex Milan sulla combinazione rimpallata tra Nkunku e Henrichs. Lo stesso Heinrichs è poi l’autore del lancio della grande fuga per il vantaggio, senza che Demiral sulla riga di porta possa farci granché, segno a che a sinistra manca qualcosa ai bergamaschi in fase difendente. Ad esultare è Nkunku, autore del gol dello 0-1. Poi è la Dea a rendersi pericolosa, dopo un filtrante di Hateboer intercettato da Orban, per il tap-in alto di Zappacosta dal limite. Oltre la mezzora Nkunku scarica per l’accorrente Angeliño che col destro non può fare male da fuori, mentre Koopmeiners se la ritrova a sinistra sullo stesso piede debole e calcia alto. Due minuti e, in asse con Zapata, sul sinistro dell’olandese c’è Kampl. Comincia il secondo tempo ed è subito polemica per il mancato rigore sul mani (braccio largo) di Dani Olmo (5′) per dire di no alla punizione di Malinovskyi (sostituito da Muriel dopo 8′). L’ennesima ripartenza provoca il liscio di Musso sull’allungo di Nkunku, ma l’argentino rimedia su Laimer in extremis. Poi Hateboer alza la volée in scivolata, imbeccato davanti al secondo palo da Zappacosta sugli sviluppi di una punizione di Freuler (18′), quindi Gvardiol salva su Koopmeiners (24′) a rimorchio dello stesso svizzero. Alla mezzora, invece, Zapata non trova l’equilibrio nello stacco e indirizza oltre la traversa il corner da sinistra di Muriel. Sei giri di lancetta più tardi c’è Poulsen che guadagna al ‘doppiettista’ della serata, Nkunku, l’uscita da penalty di Musso che poi il francese di origini congolese dal dischetto trasforma nello 0-2 finale: la Dea è fuori dall’Europa.

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