24 Aprile 2024, mercoledì
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Iraq: attentato con droni al primo ministro

Il primo ministro iracheno Moustafa al-Kazimi è uscito illeso da un attentato sferrato con un drone esplosivo lanciato contro la sua residenza, situata nella Green zone di Baghdad.

L’attacco è avvenuto mentre centinaia di manifestanti filo-iraniani stanno protestando con un sit-in all’ingresso della Green zone contro il risultato delle elezioni parlamentari del 10 ottobre. Il primo ministro iracheno Mustafa al-Kadhemi ha poi detto di stare “bene” e ha invitato alla “calma e moderazione”.
“Sto bene, lode a Dio, e chiedo calma e moderazione da parte di tutti per il bene dell’Iraq”, ha scritto al-Kadhemi su Twitter, mentre aumenta la tensione nel Paese. 

Nell’attacco sferrato oggi contro la residenza del primo ministro iracheno Moustafa al-Kadhemi sono stati usati tre droni, due dei quali sono stati abbattuti dai membri della sicurezza del premier: lo rendono noto fonti della sicurezza. I droni “sono stati lanciati da un sito vicino al Ponte della Repubblica”, ha detto una di queste fonti, aggiungendo che “due droni sono stati abbattuti” in volo. Il terzo è riuscito a far esplodere la sua carica contro la residenza, ferendo due guardie del corpo di Kadhemi. Quest’ultimo, come è noto, è rimasto illeso.

Gli Stati Uniti hanno condannato l’attacco con drone contro il primo ministro iracheno Mustafa al-Kadhemi, che hanno definito un “apparente atto di terrorismo”. “Siamo sollevati nell’apprendere che il primo ministro è rimasto illeso. Questo apparente atto di terrorismo, che condanniamo fermamente, è stato diretto al cuore dello Stato iracheno”, ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price. “Siamo in stretto contatto con le forze di sicurezza irachene incaricate di difendere la sovranità e l’indipendenza dell’Iraq e abbiamo offerto la nostra assistenza mentre indagano su questo attacco”, ha aggiunto.

Il tentativo di assassinare il primo ministro iracheno Mustafa al-Kadhemi rappresenta una nuova insurrezione, le cui tracce dovrebbero essere cercate nei think tank di alcuni Paesi stranieri: lo ha twittato oggi il capo del Consiglio supremo di sicurezza nazionale iraniano (Snsc), Ali Shamkhani. “Questi Paesi non hanno portato nulla in Iraq se non insicurezza e discordia attraverso la creazione e il sostegno a gruppi terroristici, nonché l’occupazione di quel Paese”, ha commentato Shamkhani.

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