24 Aprile 2024, mercoledì
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PROMESSE NON MANTENUTE: creme antirughe

Rughe visibilmente ridotte in 4 settimane (Nivea). “Primi risultati visibili in 7 giorni” (L’Oreal), “Rughe riempite e contorni ridefiniti” (Vichy). Riduce e contrasta la formazione delle rughe (Clen) “Riempie anche le rughe più profonde per un viso più giovane” (Eucerin). Dalla più economica alla  più costosa, dalla profumeria al discount passando da erboristeria e farmacia… qualsiasi sia il prezzo e il palcoscenico scelto per la vendita, il copione non cambia. Tutte le creme antirughe ci vendono illusione di spianare o almeno attenuare visibilmente le rughe testimoni implacabili del passare del tempo. Del resto, il marketing ha un terreno fertile in una società che esalta la giovinezza e la forma fisica al di sopra di tutto. E forse dovremmo ascoltare un sorprendente Abramo Lincoln che diceva: Alla fine ciò che conta non sono gli anni della tua vita, ma la vita che metti in quegli anni. Il nostro viso racconta quanta vita ci abbiamo messo dentro, quanto abbiamo pianto e quanto abbiamo riso. E possiamo fare pace con quelle linee sottili che segnano il passare del tempo consapevoli che nessuna crema potrà cancellarle. Nonostante gli slogan e tutte le più argute strategie di vendita. E’ questo il verdetto del nostro test su 12 creme antirughe. Ogni prodotto è stato applicato da 30 volontarie mattina e sera per 28 giorni. Ma solo su metà del viso, sull’altra metà è stata applicata una crema standard scelta dal laboratorio per fare il confronto. Prima e dopo il mese di prova, le 360 volontarie si sono sottoposte a una serie di analisi con i macchinari del laboratorio per valutare l’efficacia antirughe e quella idratante delle creme. Le volontarie sono state sottoposte all’analisi della zona periorbitale del viso, quella dove si formano le cosiddette rughe a “zampa di gallina con un sistema (Primos 3D lite) che permette di rilevare anche i più piccoli cambiamenti  della pelle sull’area dove il prodotto è stato applicato, grazie a una fotografia tridimensionale. Il macchinario invia fasci di luce sulla zona da valutare e una fotocamera la fotografa. Le fotografie vengono poi elaborate da un computer che fornisce un’immagine in 3D. Clarins e Garnier Bio riducono la profondità delle rughe di circa il 20%: il risultato migliore del nostro test e, secondo gli esperti del laboratorio, un buon risultato per una crema. Peccato non sia clinicamente rilevante, perché non è visibile a occhio nudo. Insomma, lo specchio tace. Anche Eucerin ha fatto registrare in laboratorio una certa riduzione della profondità delle rughe (circa il 16%) e ottiene un giudizio accettabile, ma anche qui nulla è pervenuto allo specchio. Tutte le altre creme del test hanno dato risultati scarsi o molto scarsi. Se sul fronte dell’efficacia antirughe non ci sono risultati visibili, le creme si riscattano per la buona capacità di idratare la pelle. L’efficacia idratante è importante per la prevenzione della comparsa delle rughe, quindi nel nostro test abbiamo dato un certo peso a questo parametro: il 20% del giudizio globale. Tre prodotti, dopo 28 giorni di applicazione da parte delle nostre volontarie, hanno dato buoni risultati e meritato quattro stelle: Clarins, Nivea e Biotherm. Non hanno migliorato a sufficienza l’idratazione della pelle solo Caudalie e Weleda. Il potere idratante delle creme è stato valutato con un apparecchio, il corneometro, capace di misurare il grado di idratazione della superficie cutanea. Misurato prima del trattamento  e dopo quattro settimane.

Il piacere di spalmarsi la crema

Il  giudizio finale si basa soprattutto sulle analisi condotte in laboratorio che hanno testato l’efficacia antirughe e la capacità di idratazione. Abbiamo tenuto conto però anche del giudizio di gradimento delle volontarie, perché una crema deve anche essere piacevole da usare. La prova d’uso è andata bene per quasi tutte le creme, a testimonianza di quanto le aziende cosmetiche investono nel rendere il più piacevole possibile l’esperienza. Tanto da fare effetto sulla percezione dell’efficacia della crema sia nel migliorare l’aspetto del viso sia nell’idratazione. La più apprezzata è stata Vichy (5 stelle), mentre Weleda è stata la meno gradita con un giudizio solo accettabile (3 stelle).

Prezzo e qualità

Prezzo alto non significa maggiore qualità. Infatti, la crema più costosa del test, Caudalie, è ultima in classifica. E costa dal 74 ai 104 euro a flacone. È anche vero che la crema Cien del discount Lidl (3 euro) è arrivata terz’ultima, mentre nell’ultimo test del 2014 era la Migliore del Test. Come si  piega? La confezione è quasi la stessa, ma sono passati sei anni e la formula è stata cambiata. Il prezzo non è il parametro giusto. Infatti, sul podio ci sono Clarins, con un prezzo da profumeria e Garnier Bio che si compra al supermercato con circa 10 euro.

Contributo estratto da altro consumo

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