23 Aprile 2024, martedì
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La morte di Cutolo e i suoi segreti

A cura dell’Avv. Sabina Vuolo

Raffaele Cutolo, noto come <<O’ professore>> e fondatore della NCONuova camorra organizzata- è deceduto all’età di 79 anni nel reparto sanitario del carcere di Parma dove da mesi era ricoverato per le complicanze legate ad una polmonite, un quadro clinico compromesso da diverse patologie che si trascinava da decenni.

Ma chi era Raffaele Cutolo, personaggio indiscusso che ha segnato la storia del crimine tra la gli anni settanta e ottanta?

O’ professore era figlio di un mezzadro e di una lavandaia di Ottaviano, cittadina alle falde del Vesuvio, la sua storia ebbe inizio in un mite settembre del 1963 quando a 22 anni, a seguito di una rissa per apprezzamenti poco cortesi nei confronti della sorella Rosetta, uccide Mario Viscito. Dopo una breve fuga si costituisce e condannato all’ergastolo sconterà la pena nel carcere di Poggioreale. Ma è proprio in carcere che si farà strada con il suo carisma e personalità sfidando a “duello” il boss Spavone, questi non si presenta all’incontro e Cutolo diventa l’idolo e il protettore di tutti i detenuti.

Tornato a piede libero, nel 1970, si dedica al contrabbando di sigarette, business ricchissimo ai tempi, occasione che lo metterà in contatto con la mala pugliese e quella calabrese. Tornato in carcere l’anno successivo dà vita ad una propria organizzazione criminale con regole ben precise, con ideali e rituali alquanto discutibili, una scuola che non è mai morta e fa ancora proseliti trincerati dietro un etica di mutuo soccorso ai deboli, nel far rispettare valori e dignità di un popolo per senso di “giustizia”.

La svolta nel 1977, riconosciuta la sua infermità mentale sarà rinchiuso nell’ospedale psichiatrico di Aversa da cui evade e da qui nascono i suoi rapporti con la mafia del Brenta, con la banda della Magliana e con la Ndrangheta. Erano gli anni in cui la cocaina invase la Campania e la Nco penetrò in tutti i settori dell’economia regionale utilizzando perfino i fondi della Comunita Europea per l’industria conserviera.

Arrivarono i sanguinosi anni 80, furono anni in cui la Nco si dovette scontrare con la Nuova famiglia di Carmine Alfieri e con il clan dei Nuvoletta per l’ascesa economica e militare. Ma gli anni 80 furono anche gli anni del terremoto, degli appalti della ricostruzione, che costarono la vita al Sindaco di Pagani Avv. Marcello Torre, della trattiva servizi segreti ed esponenti della DC per la liberazione di Ciro Cirillo-assessore regionale campano-rapito nel 1981 dalle BR.

O’ professore dal 1995 era al regime del carcere duro, ma tutt’oggi simbolo per tutti quei gruppi criminali che continuano a richiamarsi al suo nome, nel corso di tutti questi anni di detenzione non ha mai mostrato alcun segno di distacco dalle sue scelte criminali anzi non meno di qualche mese fa rilasciava un intervista al Mattino nella quale sottolineava che mai sarebbe diventato collaboratore di giustizia. Perché nella sua mente criminale di nulla doveva chiedere scusa perché era lui “l’incompreso”.

La figura criminale di Cutolo ha ispirato il film “Il Camorrista” la cui regia fu affidata a Tornatore e tratto dal libro del giornalista Giuseppe Marrazzo e a lui facevano pensare i versi della canzone di de Andrè “Don Raffaè”.

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