29 Aprile 2024, lunedì
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Crisi di governo. Cdm finito, Conte va al Colle. Mercoledì le consultazioni

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha comunicato ai ministri la decisione di recarsi al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni. I capi delegazione del M5s Alfonso Bonafede, del Pd Dario Franceschini e di Leu Roberto Speranza avrebbero ribadito in Consiglio dei ministri il loro sostegno a Giuseppe Conte, dopo che il presidente del Consiglio ha comunicato la sua decisione di dimettersi.

“Ringrazio l’intera squadra di governo, ogni singolo ministro, per ogni giorno di questi mesi insieme”, avrebbe detto, a quanto si apprende, il premier in Consiglio dei ministri.

Governo: Baretta, Renzi accelera troppo e va fuori strada-La crisi di governo è un “gravissimo errore” di cui Matteo Renzi  “porta tutta la responsabilità. Ha dimostrato di essere un leader con una marcia in più, ma quando accelera troppo finisce fuori strada o contro un muro: lo abbiamo visto con il referendum costituzionale e ora con la crisi”. Lo afferma il sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta, in un’intervista sui quotidiani veneti dei Gruppo Gedi. Sull’eventualità di un governo di unità nazionale proposto da Berlusconi, Baretta si oppone “perché è impossibile mettere insieme i partiti che credono nell’Europa guidati oggi da Conte con quelli che la vogliono distruggere come Salvini e la Meloni. Abbiamo visto – sottolinea – com’è finito il Conte 1 con la Lega: i mercati chiedono stabilità, altrimenti lo spread inizierà a salire. Altra cosa è invece un governo tecnico istituzionale, sostenuto da tutti i partiti in Parlamento per approvare il Recovery Plan”.

Prodi, serve esecutivo con un programma nuovo-Siamo di fronte a un’emergenza: il Parlamento e le forze politiche devono subito trovare una soluzione e indicare una strada per il rilancio. Lo dice in un’intervista a la Repubblica l’ex premier Romano Prodi. “L’Italia non puo’ permettersi di perdere altri mesi per una campagna elettorale. Nessuno ce lo perdonerebbe e l’Europa non capirebbe”, spiega. Secondo Prodi, “c’è la necessita’ assoluta di un governo che prepari un programma nuovo come richiedono l’Europa e la situazione in cui siamo”. E’ difficile trovare “un momento più critico di questo, tra pandemia e recessione economica”.  Con Next Generation Ue l’Europa ha messo a disposizione dell’Italia 209 miliardi, “una cifra colossale. E’ un treno che l’Italia non può permettersi di perdere perché non ne passeranno altri”. L’Italia “in questo momento fa paura all’Europa”, perché se falliamo nell’utilizzo del Recovery Fund, per noi “e’ una catastrofe, ma e’ tutta l’Europa che arretra perché intorno a noi, che riceviamo la somma più grande, e’ costruito l’intero progetto di ripresa e di solidarietà europea”. La ripresa “dipende solo da due cose: dal vaccino e da un grande piano che punti sulla crescita e sia in grado di dare un futuro a un paese dove 150 miliardi di risparmi aggiuntivi sono bloccati dalla paura nei conti bancari di famiglie e imprese”.

Zaia, con numeri di oggi sembra inevitabile voto-Per governare ci vogliono numeri solidi, soprattutto in questo momento storico, e le dimissioni di Conte certificano “che i numeri non li ha”. Lo dice in un’intervista a La Repubblica il governatore del Veneto Luca Zaia, che vede improbabile un Conte ter: premesso che “la partita è nelle mani del presidente Mattarella – spiega – a me sembra difficile pensare che chi si dimette per mancanza di numeri possa poi fare una magia”. Con i numeri “di oggi mi sembra inevitabile il voto” aggiunge

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