20 Aprile 2024, sabato
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Ticket e superticket: pro e contro

Dal primo settembre non ci sarà più l’odiato superticket sulle prestazioni sanitarie. Dopo 9 anni dalla sua introduzione nell’estate del 2011, il Governo ha Deciso di abolirlo. Si tratta di un balzello di 10 euro a ricetta oltre il normale ticket. Ma ogni Regione può decidere come applicarlo per cui alcune non lo applicano, in altre può arrivare a 30 euro a seconda del reddito o del valore della ricetta.

Tra ticket e superticket, sono aumentati i costi per le spese mediche a carico dei cittadini e anche il numero di chi rinuncia o rimanda le cure e di chi si rivolge al privato, che risulta più competitivo. Oltre ai costi, ci sono le lunghe liste d’attesa per accedere a esami e prestazioni. Infatti le strutture private sono concorrenziali e promuovono le loro tariffe come ‘’allineate o più convenienti del SSN’’.

Non solo, offrono anche un più facile accesso: non ci sono le lunghe liste d’attesa, si può scegliere lo specialista e spesso non è richiesta la ricetta del medico di base. Nel 2019, la Corte dei Conti ha sostenuto la necessità di ripensare la compartecipazione alla spesa sanitaria in modo che il ticket ritrovi il suo ruolo che è quello di far partecipare il cittadino alla copertura in maniera equa, visto che la spesa non sarebbe sostenibile se il SSN fosse interamente gratuito per tutti, ma anche di disincentivare l’accesso inappropriato alle cure.

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