20 Aprile 2024, sabato
HomeTV & GossipCovid19, il lockdown mascherato un déja vu

Covid19, il lockdown mascherato un déja vu

Qualcuno direbbe “scene di ordinaria follia”, il virus avanza  e i contagi aumentano in modo esponenziale, il popolo si ribella  alle strette per il contenimento, il governo sembra rispecchiare i dipinti di Alex Hall, dal titolo Relativity, ossia figure senza volto che galleggiano nel tempo e nello spazio in lotta per raggiungere un equilibrio. E poi ci siamo noi “comuni mortali” che la pandemia ha costretto in casa e con la quarantena i nostri balconi e le nostre finestre sono diventati lo strumento per ribellarci, consolarci, sperare ma soprattutto sopravvivere. A tenerci compagnia la musica che sembra essere l’antidoto a questo momento di crisi, vissuto come atto liberatorio contro l’isolamento sociale. Eppure c’è chi nella musica italiana sembra abbia predetto ciò che stiamo vivendo e ascoltarli oggi ci permette di trovare energia per reagire alle stupidaggini che si sentono nei programmi televisivi ove tutti si improvvisano esperti. Due fra tutti mi preme sottoporre all’attenzione Edoardo Bennato e Renato Zero. Il primo, nel suo “Bravi Ragazzi”  narra del coprifuoco “…c’è il coprifuoco …tutti dentro, chiusi ad aspettare…Ognuno ha avuto le sue reazioni poveri e ricchi, cattivi e buoni Ora si tratta solo di aspettare…vedrete che poi sistemeremo tutto”. Riferimenti casuali al bombardamento mediatico e alle critiche alle ordinanze l’evidenzia del brano è che siamo intrappolati nell’incertezza. E poi c’è “Contagio” di Renato zero, che rievoca le misure contenitive necessarie a contrastare il virus, ”…pericolo di contagio, che nessuno esca dalla città, guai a chi s’azzarda…” non c’è da aggiungere altro!,  se non di  fermarci e imparare ad ascoltare.

Avv. Sabina Vuolo

Sponsorizzato

Ultime Notizie

Commenti recenti