25 Aprile 2024, giovedì
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Orange day,dell’eguaglianza di genere in tutto il mondo: si celebra il 25 novembre

“…MI chiamo Gaetana oggi ho 90 anni e vivo in un mondo tutto mio…

…Mi chiamo Gaetana e solo tre anni fa avevo una vita normale, vivevo in una città meravigliosa e avevo le mie amicizie, una mattina di fine agosto un orco di 29 anni prima mi ha tramortita e poi ha abusato di me in tutti i modi…

…Mi chiamo Gaetana oggi vivo in un letto, mi alimentano i miei familiari e non ricordo cosa mi è successo però in certe notti le mie urla sono terrificanti…”.

L Assemblea Generale dell’ONU con risoluzione n. 54/134 del 17.12.99, ha designato il 25 novembre quale ricorrenza per la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Data scelta da un gruppo di attiviste nel 1981, riunitesi a Bogotà, in ricordo del brutale assassinio nel 1960 di tre sorelle, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime dell’allora dittatore Trujillo, che tenne nell’arretratezza e nel caos la Repubblica Dominicana. Il 25 novembre 1960 queste tre donne furono bloccate da agenti del servizio di informazione militare, condotte in un luogo nascosto furono stuprate , torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate per poi essere gettate in un dirupo a bordo della loro auto simulando un incidente.

Ebbene, la ratio dell’istituzione di tale ricorrenza è da ravvisarsi  nell’assunto che la violenza contro le donne è violazione dei diritti umani. Essa è una conseguenza della discriminazione di genere, dal punto di vista legale e pratico e delle persistenti disuguaglianze tra uomo e donna. Questo tipo di violenza ha un in impatto sociale forte e ostacola il progresso in molti settori tra cui l’eliminazione della povertà, la lotta all’HIV, la pace e la sicurezza. Eppure ad oggi la disuguaglianza di genere persiste in tutto il mondo e raggiungere l’uguaglianza e l’emancipazione richiederà sforzi perché tale discriminazione, spesso, nasce da atteggiamenti patriarcali e da norme sociali correlate. In passato il femminicidio è stato chiamato omicidio passionale ma non ha nulla a che fare con la passione o l’amore, esso è puro possesso o presunzione di potere, è credere di possedere un essere umano. Oggi, i mostri si nascondono in casa ; padri, mariti, amanti, ex fidanzati; l’ambiente domestico è il primo luogo in cui una donna non è sempre libera e indipendente.

Il 25 novembre è anche epitetato “Orange Day” quale colore scelto a simbolo dell’eguaglianza di genere in tutto il mondo. In Italia la commemorazione è simboleggiata da scarpe rosse sparse in tutte le piazze al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica. Il nostro parlamento ha avviato una politica in tal senso approvando il cd Codice Rosso, introducendo importanti strumenti a tutela delle donne vittime di violenza, garantendo a chi sporge denuncia un intervento rapido dando la possibilità alla polizia giudiziaria di comunicare al PM le notizie di reato così le vittime vengono ascoltate entro 3 giorni dalla denuncia, inasprendo, altresì, le sanzioni già previste dal codice penale. In ogni caso resta un problema culturale, occorre educare al rispetto le nuove generazioni, far capire loro cosa sia giusto, affinchè  non replichino gli errori dei loro genitori. Che questo mese possa rappresentare un momento di riflessione su quanto ancora si possa fare per cancellare le parole violenza e femminicidio, ricordando che le donne sono il vero motore del mondo e non solo per la loro capacità di procreare, ma perché sono dotate di spiccata intelligenza, pragmatismo e determinazione. Concludo dicendo “La violenza è un sintomo di impotenza”

Ah! Dimenticavo Gaetana è mia zia

Avv. Sabina Vuolo

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