L’Europa sospende per un mese i “viaggi non essenziali nello Spazio Schengen” (ma si impegna a mantenere la libera circolazione delle merci), mentre i singoli Stati continuano a procedere in ordine sparso nella risposta alla pandemia di coronavirus. Alcuni seguono la via italiana del lockdown completo: tra questi, la Spagna che registra casi di contagio in costante aumento. L’estado de alarma rischia di aggravare una situazione politico-istituzionale già complessa nel Paese iberico, mentre l’Italia fa i conti (anche) con la disinformazione sul Covid-19 proveniente dalla Russia e la Cina rimaneggia la sua narrativa per apparire nelle vesti del Paese-benefattore, solidale con chi oggi affronta l’epidemia.
I leader hanno dato il loro “political endorsement” alla proposta della Commissione per la sospensione del Trattato Schengen nel corso di un Consiglio al quale hanno preso parte oltre ai 27 capi di Stato e di Governo Ue, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, quella della Bce, Christine Lagarde, e quello dell’Eurogruppo, Mario Centeno. Per l’Italia il premier Giuseppe Conte ha insistito sulla necessità di agire in maniera coordinata le misure dei viaggi e del trasporto merci così come per individuare misure eccezionali.
Già prima del vertice alcuni Paesi avevano preso misure autonome su Schengen reintroducendo controlli alle frontiere interne come Estonia, Norvegia, Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Danimarca, Polonia, Lituania, Germania e Svizzera. Non sono invece arrivate le notifiche a Bruxelles della Spagna e neppure della Francia che però hanno reintrodotto i controlli. Sul fronte delle merci lo sblocco dei colli di bottiglia per il trasporto su gomma ai valichi del Brennero, causati dai controlli introdotti dall’Austria, saranno al centro della videoconferenza dei ministri dei Trasporti dei 27 prevista per mercoledì.