26 Aprile 2024, venerdì
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Conte: ‘Manovra impostata, ma siamo pronti al tavolo con la Ue’

Nella lettera all’Ue vogliamo spiegare la nostra manovra. Abbiamo detto perché l’abbiamo impostata in questi termini, abbiamo spiegato la direzione della nostra politica economica, gli obiettivi che intendiamo raggiungere. Ma siamo disponibili a metterci a un tavolo per proseguire una interlocuzione con la Commissione europea”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte incontrando la stampa estera. “Abbiamo ribadito nella lettera che è stata spedita poco fa che noi siamo assolutamente in Europa, vogliamo dialogare con le istituzioni Ue, vogliamo che quest’interlocuzione si svolga nello spirito di un dialogo costruttivo, non mettiamo in discussione il ruolo della commissione Ue”.Immagine correlata

Se un commissario Ue prima di leggere la manovra e prima che arrivi la lettera dell’Ue mi dice che questa manovra verrà rigettata, io dico che è un pregiudizio e che è inaccettabile che provenga da chi rappresenta un’istituzione” come l’Ue, ha detto ancora Conte facendo probabile riferimento alle parole dei giorni scorsi del commissario al Bilancio Oettinger. Chi dalla commissione Ue “ha anticipato il giudizio” sulla manovra dell’Italia “ha precisato essere la sua un’opinione personale, ma quando si rappresenta una istituzione le opinioni personali non devono essere espresse”. La stessa cosa secondo il presidente del consiglio italiano vale sui migranti.”Non abbiamo lasciato una sola persona a morire in mare. Quando qualche commissario europeo descrive l’Italia come xenofoba si assume una responsabilità grave”.

“Se arriverà una bocciatura, ci siederemo a un tavolo e valuteremo insieme” “Il 2,4% è tetto massimo che ci siamo impegnati solennemente a rispettare, anzi nella programmazione triennale abbiamo previsto di andare all’1,8% nel 2022. Siamo anche disponibili a valutare un contenimento nel corso di attuazione della manovra”. “Il grande problema con l’Europa è di chi programma la crescita allo “zero virgola”, noi la programmiamo all’1,5%. Ma abbiamo tante riforme strutturali da fare, alcune le  abbiamo già fatte e le altre le realizzeremo per incidere lì dove dobbiamo crescere”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte incontrando la stampa estera. “Quando io riuscirò con la cabina di regia a spendere i fondi Ue non spesi, vedrete che la crescita volerà. Quando avrò fatto la semplificazione volerà”.

La patrimoniale è assolutamente esclusa: se per qualche motivo dovessimo andare in difficoltà semplicemente adotteremmo dei tagli di spesa per rientrare negli obiettivi prefigurati. Ad esempio se la crescita del Pil non dovesse assecondare le nostre posizioni. Ma la patrimoniale è esclusa”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte incontrando la stampa estera.

Non dobbiamo girare attorno al fatto che questa esperienza di governo è sorretta da due forze chiamate sovraniste e descritte come anti-sistema. Questo non significa che sono forze politiche che vogliono scardinare il rule of law ma che mettono e metteranno in discussione molte leggi. Noi non vogliamo un’anarchia ma siamo qui per rinnovare il sistema, è un punto che va inteso sennò non riuscirete a cogliere la nostra esperienza. La nostra è una rivoluzione gentile” afferma il premier Giuseppe Conte..

Conte torna anche sulla storia della ‘manina’. “Ho ritenuto opportuno e necessario il nuovo Cdm sul decreto fiscale per verificare che il testo traducesse puntualmente l’accordo. Così abbiamo fatto in piena trasparenza, verificando meglio i testi, ripassando l’accordo raggiunto e confezionando un testo che traduce fedelmente i termini dell’accordo”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte incontrando la stampa estera. “Sul decreto fiscale c’è stata la necessità di ritornare in Consiglio dei ministri perché come potete immaginare la legislazione fiscale è molto complessa, vi posso assicurare che è molto complesso scrivere le norme e interpretarle”, aggiunge. “C’era una bozza per la dichiarazione integrativa che era giunta nel corso del Cdm, scritta in fretta e personalmente a me recapitata, era sorto qualche dubbio tecnico e interpretativo e c’è stata qualche incomprensione”.

La risposta di Tria – La manovra “non espone a rischi la stabilità finanziaria dell’Italia né degli altri paesi dell’Unione europea”. Lo scrive il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, nella lettera di risposta inviata a Valdis Dombroviskis e Pierre Moscovici dopo i rilievi di Bruxelles. “Riteniamo infatti che il rafforzamento dell’economia italiana sia anche nell’interesse dell’intera economia europea”, si legge nella missiva.

a cura di Alessia Reitano

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