29 Marzo 2024, venerdì
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Rum Caroni, il fascino di una storia incredibile

Precisamente nell’Ottobre del 2004 Luca visita Guyana e Trinidad per preparare una sessione fotografica del fotografo Marcarini sui rum e i Caraibi.

Arrivato in Southern Main Road, lo spettacolo che si presenta ai suoi occhi è da “day after”: la distilleria è già archeologia industriale. All’interno della stessa, Luca scova una signora che gli racconta che lo zuccherificio con annessa distilleria di proprietà statale sono stati chiusi con una decisione del governo nel 2003.

Notando che era in corso un imbottigliamento manuale, molto artigianale, Luca chiede se per caso avessero ancora qualche barile in invecchiamento. A questo punto la signora presenta a Luca il liquidatore Rudy Moore che, scavalcando i binari dismessi ed erba incolta, lo porta davanti ad un grande magazzino. All’apertura della porta appare una visione che non avrebbe potuto immaginare neanche nel sogno più ottimistico: centinaia di barili di rum di cui i più vecchi risalivano al 1974.
I rum sono eccellenti e quindi si decide di imbottigliarli a pieno grado e/o a grado elevato per mantenere inalterato l’equilibrio degli stessi.

Luca decide anche di utilizzare come etichetta le stesse fotografie scattate da Fredi Marcarini durante il viaggio.

Nel 2012 cominciamo ad imbottigliare l’ultima annata, il 2000, l’ultimo rum al 100% di Trinidad, dato che dopo questo millesimo la melassa per le successive produzioni sarà proveniente dall’estero. Abbiamo deciso di abbassare la gradazione a 50° perché l’età giovane si esprimeva meglio a grado più basso. Inoltre abbiamo deciso di cambiare l’etichetta, ristilizzandone una vecchia di Caroni anni ’40 come tributo alla storia del marchio.

Attualmente rarissimo alla ricerca …

a cura di Cesare Cilvini
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