29 Marzo 2024, venerdì
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Cannabis light, l’Italia verso lo stop alla vendita. Oms per la liberalizzazione di quella vera

Giornata importante e contraddittoria sul tema delle droghe. Mente in Italia il Consiglio superiore di Sanità raccomanda il divieto della vendita della cosiddetta “cannabis light”(quella che non euforizza perché priva del principio attivo), il mondo, cioè il comitato di esperti dell’Oms (Organizzazione Mondiale della Salute) è pronto a raccomandare, al contrario, di non proibire più a livello internazionale la cannabis, quella vera.

La cannabis light è regolarmente venduta nel nostro Paese negli smart shop: sollecitato dal Ministero in proposito, il Css è stato chiamato a verificarne la non pericolosità, chiaro che avendo espresse riserve e raccomandando lo stop alla vendita costringerà il Governo a imporre il divieto. Ciò che hanno deliberato all’Oms, invece, si basa su un diverso approccio nella collocazione della sostanza nella tabella delle droghe pericolose e in quella delle droghe utilizzate nella pratica medica. L’obiettivo è rendere più agevole il percorso normativo per la liberalizzazione della “cannabis terapeutica”.

Css, stop alla libera vendita della cannabis light. “Non può essere esclusa la pericolosità della cannabis light”. E’ quanto afferma il Consiglio superiore di Sanità (Css) in un parere richiesto dal ministero della Salute sul tema, in riferimento ai “prodotti contenenti o costituiti da infiorescenze di canapa” – venduti nei cosiddetti ‘canapa shop’ diffusisi in tutta Italia – ma dei quali “non può essere esclusa la pericolosità”. Il Css raccomanda quindi che non sia consentita la libera vendita.

Oms pronta a rivedere posizione su cannabis. “Il Comitato di esperti sulle droghe dell’Organizzazione Mondiale della Salute è pronto a raccomandare una revisione della proibizione della cannabis a livello internazionale”. Lo rende noto l’ex Senatore Radicale Marco Perduca dell’Associazione Luca Coscioni presente nei giorni scorsi a Ginevra durante la sessione aperta della Commissione di Esperti sulle Dipendenze da Droga dell’Oms.

In quell’occasione, si legge in un comunicato, Associazione Luca Coscioni, Forum Droghe, la Società della Ragione e la Fondazione DRCNet aveva presentato un documento a sostegno della ricollocazione della cannabis nelle tabelle internazionali. “L’Italia non ha partecipato alla fase di pre-revisione – sottolinea Perduca – eppure da 10 anni aggiorna continuamente il proprio quadro normativo sulla “cannabis terapeutica”; vedremo se il sedicente ‘Governo del Cambiamento” saprà cogliere questa occasione storica”.

Attualmente la cannabis è inserita nella Tabella I (altamente additiva e soggetta ad abuso) e nella Tabella IV (sostanze incluse nella Tabella I raramente utilizzate nella pratica medica) della Convenzione Unica sugli stupefacenti del 1961. Questo incrocio di collocazioni, spiega l’Associazione, complica e di fatto impedisce, la ricerca sui componenti attivi della pianta a causa delle difficoltà amministrative che gli scienziati incontrano per avere accesso alle sostanze.(fonte blitzquotidiano.it)

a cura di Carmine Cilvini

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