26 Aprile 2024, venerdì
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Yacht, carburante più caro

Stop alle agevolazioni fiscali sul carburante fornito agli yacht extracomunitari che si trovano in regime di ammissione temporanea: per fruire delle agevolazioni, infatti, non è sufficiente che l’unità da diporto sia adibita ad attività commerciale, essendo anche necessaria l’importazione definitiva nel nostro paese, pur senza l’obbligo di iscrizione nei registri navali nazionali. È una delle puntualizzazioni fornite dall’Agenzia delle dogane con la circolare n. 10/D del 14 luglio 2014, emanata per chiarire la disciplina normativa e uniformare il comportamento degli uffici in merito all’impiego di carburanti in esenzione da accisa, denaturati, e di oli lubrificanti non soggetti a tassazione per la navigazione in acque marine comunitarie, destinati alle unità commerciali noleggiate per diporto battenti bandiera di paesi non appartenenti all’Ue.
La questione si è posta in relazione ai frequenti approdi, nelle coste italiane, di yacht, generalmente di grandi dimensioni, immatricolati al di fuori dell’Ue, adibiti a scopi commerciali nel settore turistico, che operano stagionalmente in Italia. In genere, si tratta di imbarcazioni di proprietà di soggetti extraUe, alle quali le autorità del paese della bandiera hanno riconosciuto la qualifica di «commercial vessel» o di «commercial yacht», che vengono utilizzate in forza di contratti di noleggio per la navigazione in prossimità delle zone costiere tra porti italiani.
In materia di uso commerciale delle unità da diporto, l’art. 60, comma 2, del dl n. 1/2012, integrando l’art. 2, comma 3, del dlgs n.171/2005, ha esteso anche a quelle che battono bandiera extraUe la possibilità di utilizzo in via esclusiva per attività di noleggio nelle acque territoriali, prima consentita alle sole unità battenti bandiera di un paese Ue.

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