27 Aprile 2024, sabato
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Pinotti: acquisteremo F35 soltanto se sicuri. E Washington li rimette in volo

“Non acquisteremo mai niente che non sia più’ che sicuro per i piloti e in grado di funzionare”. E’ quanto ha affermato il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, in relazione ai problemi tecnici ai quali è andato incontro il nuovo caccia bombardiere americano. Pinotti ha assicurato l’impegno del governo italiano per rivedere la partecipazione dell’Italia al progetto dell’aereo militare F35 per quanto riguarda gli effetti sull’occupazione ricadute occupazionali. Interpellata sulla questione del caccia bombardiere statunitense di nuova generazione, Pinotti ha premesso che “esiste un atteggiamento di grande trasparenza. Sappiamo che è un progetto tecnologico complesso. E’ ovvio che se ci sono dei problemi devono essere risolti”. Ma dagli Usa è arrivata subito, con straordinario tempismo, la notizia che Washington  ha deciso di rimettere in pista subito i discussi caccia-bombardieri, come ha reso noto il il Pentagono. L’intera flotta era stata fermata 10 giorni fa in attesa di chiarire le cause del guasto al motore di un F-35 in Florida, incendiatosi in fase di decollo. A causa dello stop al volo, è stato fermato anche il traporto di quattro velivoli F-35B verso la Gran Bretagna, dove avrebbero dovuto fare la prima apparizione ufficiale alla Royal International Air Tattoo

Pinotti, diventi più high-tech la partecipazione italiana al progetto Usa

Riguardo alle richieste avanzate dall’amministatore delegato della Finmeccanica, Mauro Moretti,  affinché la partecipazione italiana al progetto abbia maggiore impatto tecnologico, il ministro della Difesa ha assicurato il suo impegno. “Considero questa  una condizione fondamentale. Sono stata recentemente negli Stati Uniti dove abbiamo parlato di tutto. L’Italia è un alleato importante e ha sempre fatto scelte importanti per sostenere questa alleanza, ma abbiamo detto che abbiamo bisogno di un segnale importante per quanto riguarda le ricadute sul lavoro. La politica deve aprire la strada, abbiamo trovato molta attenzione da parte degli Stati Uniti e credo che il messaggio sia stato recepito”. Pinotti ha sostenuto la necessità che l’industria aerospaziale europea metta a punto un progetto comune per conquistare quote di mercato nel resto del pianeta. “Sulla questione del consolidamento dell’industria spaziale guardiamo in particolare all’Europa. Ho discusso più volte con i colleghi di Francia e Germania. Noi abbiamo un prodotto fondamentale che sono i lanciatori e penso che su questo prodotto sul quale l’Italia investe molto e ha un atout  importante, abbiamo possibilità se anziché farci concorrenza immaginiamo di costruire un progetto comune e un approccio europeo che guardi al mercato mondiale. Io  su questo ho investito politicamente”. Altro progetto fondamentale per l’industria aerospaziale europea, ha detto Pinotti, è il velivolo Eurofighter, sul quale “l’Italia e’ pronta a fare la propria parte, siamo all’interno del programma come i nostri partner e andiamo avanti”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, rispondendo a una domanda sull’upgrade tecnologico dell’Eurofighter (il velivolo frutto di un programma di collaborazione tra la capofila Alenia Aermacchi, Bae Systems e Airbus Defence and Space) grazie a un nuovo radar a scansione elettronica messo a punto da Selex Es.

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