29 Marzo 2024, venerdì
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Dimmi cosa metti nella eco shopper della spesa e ti dirò quanto stai attentando alla tua salute

ROMA – Ecologiche, amiche dell’ambiente e riutilizzabili. Ce le avevano presentate così, quando dal 1° gennaio 2009, in Italia è entrato in vigore il regolamento sulla messa al bando delle buste di plastica a favore di shopper in materiali eco: cotone, stoffa ed altri materiali. L’obiettivo era quello di eliminare il maggior numero di plastica in circolazione, le nuove shopper infatti sarebbero state riutilizzate, di volta in volta, per fare la spesa.

TERRENO FERTILE PER BATTERI – Arriva dagli Usa un nuovo studio che punta il dito contro le eco shopper: l’ambiente ringrazia, la salute meno. Di cosa stiamo parlando? Secondo le ricerche condotte negli Stati Uniti, in concomitanza con la scomparsa del vecchio sacchetto di plastica, sono aumentati i casi di avvelenamento da cibo. Il motivo? Le borse da spesa ecologiche sarebbero terreno fertile per il proliferare di batteri: salmonella, listeria, escherichia coli, per citare solo i più noti e pericolosi, tutti responsabili di infezioni trasmesse dagli alimenti.

LA GRAN BRETAGNA SI ATTREZZA – Una scelta ecologica o un problema sanitario? Se lo sono chiesti anche in Gran Bretagna dove, tra poche settimane, entrerà in vigore una nuova norme per le buste di plastica. Punti vendita e supermercati non potranno più distribuirle gratuitamente, come hanno fatto finora, ma ogni punto vendita o supermercato dovrà far pagare ogni sacchetto al costo di 5 penny. Panico da ricaduta sanitaria? Le preoccupazioni sono già cominciate, ma forse si arriverà ad una soluzione nel giro di pochi mesi.

LA SOLUZIONE? BIOMASTER – Si chiama Biomaster ed è una busta speciale realizzata dall’azienda Addmaster di Stafford. Particolarità? Conterrebbe un agente in grado di impedire ai batteri di replicarsi, portandoli poi alla morte. La busta antibatterica potrebbe essere distribuita nei supermercati e nei negozi di alimentari in sostituzione di quelle di plastica.

LA REPLICA DEGLI ESPERTI – In realtà, il problema non sembra avviarsi verso una facile risoluzione. Secondo Hugh Pennington, professore emerito di batteriologia all’Università di Aberdeen, coprire una busta della spesa con uno strato di agente antibatterico non è affatto una buona idea. Perché? Troppe variabili potrebbero influenzare l’efficacia della soluzione, come per esempio il design della busta e gli scopi per i quali viene utilizzata. L’efficacia non è assicurata e i problemi dati dalla contaminazione dei cibi potrebbe avvenire ugualmente. E comunque, se anche si trovasse un antibatterico da usare e questo risultasse innocuo per l’uomo, il beneficio sarebbe solo per il trasporto dei vegetali.

NON BISOGNA FIDARSI TROPPO – Sono molte le aziende che si stanno occupando del caso, per cercare di produrre shopper antibatteriche, ma il consiglio del professor Pennington è di non fidarsi troppo, almeno per ora. Ad attentare la nostra salute infatti è la cattiva abitudine di utilizzare la stessa busta per ogni alimento. Dalla carne, alle verdure, dalla frutta al pesce, ogni alimento viene trasportato assieme ad latri e il rischio di avvelenamento alimentare da contaminazione resta comunque altissimo.

IL CONSIGLIO DEI MEDICI – I batteri della carne o del pesce infatti potrebbero contaminare la verdura provocando seri danni alla salute umana. L’ambiente dovrà aspettare, suggeriscono i medici, che consigliano di non rinuciare ancora a tutti gli imballaggi in plastica e magari evitare di trasportarli nella stessa shopper. Carne cruda e pesce crudo quindi non dovranno mai essere messi in borse riutilizzabili e mai mischiati ad altri alimenti. Tutto chiaro? Da domani nella lista della spesa, aggiungete anche questa piccola note, onde evitare di potervi ammalare.

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