26 Aprile 2024, venerdì
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Il papa condanna i corrotti. Csm in udienza

“Il corrotto irrita Dio e fa peccare il popolo. Non solo: il corrotto è uno che uccide, che ruba, se non chiederanno perdono, spetta loro la maledizione di Dio, perché “sfruttano gli innocenti”. Così papa Francesco rilancia la sua denuncia contro la corruzione nella omelia di Santa Marta di stamani. “Quando uno entra nella strada della corruzione toglie la vita, usurpa e si vende”, ha detto il pontefice collegandosi alla prima Lettura, il martirio di Nabot, narrato nel primo Libro dei Re, ucciso per volere del corrotto re Acab che si è impossessato della sua vigna. “Quando noi leggiamo sui giornali che questo e’ corrotto, che quell’altro è un corrotto, che ha fatto quell’atto di corruzione e che la tangente va di qua e di là e anche tante cose di alcuni prelati, come cristiani il nostro dovere è chiedere perdono per loro e che il Signore  gli dia la grazia di pentirsi, che non muoiano con il cuore corrotto”.

L’appello ai magistrati: siate un esempio

Poi un appello ai magistrati. “La società italiana si aspetta molto dalla magistratura, specialmente nell’attuale contesto caratterizzato, tra l’altro, da un inaridimento del patrimonio valoriale e dall’evoluzione degli assetti democratici”. Cosi’ Papa Francesco nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, si rivolge ai membri del Consiglio Superiore della Magistratura, ricevuti in udienza. “Sia vostro impegno non deludere le legittime attese della gente. Sforzatevi di essere sempre più un esempio di integra moralità per l’intera società. Non mancano insegnamenti e modelli di grande valore a cui ispirarvi”.

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