25 Aprile 2024, giovedì
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Cristo si è fermato ad Eboli ma Komeyni sta salendo dalla Siclia (4)

falcone 2 “Il sospetto non è l’anticamera della verità, il sospetto è l’anticamera del khomeinismo”. Così diceva Giovanni Falcone, davanti al CSM che l’accusava. Ma che cosa aveva voluto dire con quella espressione Giovanni Falcone?
Quando nel 1978 la rivolta popolare in Iran era ormai esplosa contro lo scia Reza Pahlavi, costringendolo a fuggire dal paese, l’ayatollah, Khomeyni, tornato dall’esilio in Iran il 1º febbraio 1979, instaurava nel paese una sorta di dittatura teocratica il komeinismo appunto ossia una “repubblica islamica”, basta sulla persecuzione dell’avversario politico e sul terrore.
Il komeinismo dette vita a una durissima repressione contro i collaboratori del deposto scià: migliaia di essi furono arrestati e fucilati dopo processi sommari; altri furono mandati in esilio o imprigionati e i rimanenti fuggirono dal paese. In pochi mesi si considera siano state fucilate circa 5.000 persone e mandate in esilio altre 10.000.
Dunque Giovanni Falcone accusava esplicitamente alcuni suoi colleghi Magistrati di voler strumentalizzare la funzione giudiziaria per instaurare un nuovo regime politico simile a quello dell’ayatollah Komeyni.
Mi chiedo: Questo disegno politico sta ora subendo un’accelerazione? I magistrati tarantini Pietro Argentino e Matteo Di Giorgio fanno parte di un’epurazione da parte di loro colleghi simile a quella che ci è stata in Iran?
di giorgio 5Un fatto è certo: il nuovo strumento della falsa testimonianza di massa non è stato adoperato solo a Potenza nel corso del processo Di Giorgio ma anche a Trapani dal Tribunale che ha giudicato il caso Rostagno e che ha mandato sotto processo per falsa testimonianza dieci testimoni che lì avevano deposto. Il testimone che non corrobora la tesi dell’accusa è incriminato.
rostagnoMa il Tribunale di Trapani ci teneva a far sapere a noi italiani la verità su quel delitto?
Perché Mauro Rostagno il quale era di Torino si trovava a Trapani? Chi ce lo aveva mandato? E per fare che cosa? Mauro Rostagno aveva a che fare o no con l’omicido del commissario Luigi Calabresi? Era stato incriminato per questo motivo oppure no? Voleva per caso uscirsene dal caso Calabresi ricattando lo Stato e denunciando i traffici d’armi internazionali che avvenivano tramite l’aeroporto in disuso di Trapani, di cui lui era uno dei custodi? Perché il suo socio coofondatore della comunità per il recupero dei tossicodipendenti Saman Francesco Cardella è vissuto per lungo tempo a Managua in Nicaragua, protetto dai nostri Servizi Segreti? Chi gli ha fatto avere l’incarico di ambasciatore di alcuni paesi arabi in Nicaragua? Come faceva Cardella a possedere addirittura un aereo personale gestendo semplicemente e a distanza una serie di comunità per tossicodipendenti? Perché all’inizio degli anni ’90, si erano allungati su Cardella i sospetti che potesse c’entrare con l’omicidio di Mauro Rostagno? Come mai Fausto Cardella è stato testimone di nozze di quel Claudio Martelli, suocero del n. 2 del Sisde Michele Finocchi gran gestore di traffici d’armi colossali che costarono la vita a Giovanni Falcone, giacchè siamo in tema e in date di anniversasri di stragi di stato (23 maggio)?
Ed allora domandiamo: Rispondono a questi interrogativi i magistrati siciliani che hanno giudicato il caso Rostagno? Ma assolutamente no! Loro concetrano la attenzione solo sugli esecutori materiali del delitto: Cosa Nostra, quasio in uan sorta di ritorsione epr aver rivelato Cosa Nostra i depistaggi sulle stragi dei vari Tinebra la Barbera Bo Ricciardi e quindi Vincenzo Parisi, il lacchè di Scalfaro e di Mancino, Michele Finocchi, il suocero di Claudio Martelli e di chi c’era dietro di loro. E spediscono dieci testimoni (dicasi dieci) sotto processo per falsa trestimonianza! Come a Potenza! Tale e quale!

E allora questa falsa testimonianza di massa è la nuova frontiera del komeynismo giudiziario? Ed è un caso che essa coinvolga a Potenza non già Ciccio Lapizza ma Il Procuratore Aggiunto di Taranto Pietro Argentino, Magistrato ripudiato dal regime per aver prestato la sua testimonianza all’appestato Matteo Di Giorgio?

argentino 5Ormai non v’è più un Magistrato nell’Italia Meridionale che non cerca di distinguersi per usare le sentenze come le scimitarre, per incriminare decine di testimoni, per manadre il messaggio alla gente che sono tutti delinquenti tutti mafiosi, tutti falsi testimoni quelli che la pensano diversamente da Matteo Renzi, tranne loro i magistrati i soli a essere buoni bravi e belli in questo paese di corrotti e di uomini del malaffare.

Ma le cose stanno proprio così? Le presunte false testimonianze di Argentino o i bar aperti senza licenza di Di Giorgio sono i veri casi scandalosi di una Magistratura tarantina per il resto illibata e integerrima?

Un Magistrato che è stato per lungo tempo presidente di collegio nel Tribunale di Taranto mi raccontava questo episodio capitatogli una decina di anni fa. Un giorno si presenta a lui il caso di un pluripregiudicato tarantino trasferitosi nel casertano, gravato da quattro pagine di precedenti penali (comprensive di quasi tutti i reati), il quale aveva ricettato assegni per l’importo di 700 milioni delle vecchie lire provenienti da varie rapine e furti a Roma come nel casertano e colto con le mani nel sacco (cioè con i soldi in tasca) al valico di Ventimiglia. Ebbene si presentasno a questo presidente del collegio l’avvocato difensore del ricettatore e il sostituto procuratore d d’udienza. Entrambi chiedono per questo pluripregiudicato il minimo della pena con tutti i benfici c0ompresa la sopsensione della pena e la diminuzione della pena stessa per il patteggiamneto. Il presidnte del collegio allora li prende tutti e due (avvocato e sostituto procuratore) e li sbatte fuori dalla sua stanza a mali parole.
Qualche giorno dopo il presidente del collegio incontra il sostituto procuratore e questi gli fa: “Adesso sono cazzi tuoi! Ti sei messo contro il Procuratore! Il Procuratore ci teneva a quella persona!”

Il Procuratore in questione si chiamava Giovanni Massagli (Sinistra politica democristiana grande amico di Nicola Mancino) deceduto qualche mese fa. Personaggio controvero questo Massagli, secondo alcuni un sant’uomo, secondo altri un demone, autore di un libro sui simboli della Masoneria (che c’entrava lui con la Massoneria?), noto persecutore di nemici politici, depsitatore nel 1991 di una strage importante, la strage della barberia (1° ottobre 1991) nel corso della quale fu ucciso (non casualmente come fu detto) tal Giuseppe Ierone, un parente di alcuni agenti segreti belgi coinvolti nel grande traffico d’armi internazionale e nell’omicidio di un ex ministro belga.

Mi chiedo: ha senso in questo contesto andare dietro i bar aperti senza licenza da Di Giorgio o le presunte false testimonianze di A>rgentino? Adesso sono cazzi tuoi! Ti sei messo contro il Procuratore! Il Procuratore ci teneva molto a quella persona!. Mi chiedo: dove siamo? a Cristo che si è fermato a Eboli? Oppure a Komeini che sta salendo dalla Sicilia?

Michel Imperio 4. fine

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