26 Aprile 2024, venerdì
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Manganese: un microelemento indispensabile nella nostra dieta

A seguito di una richiesta della Commissione europea, il gruppo di esperti scientifici sui prodotti dietetici, l’alimentazione e le allergie (NDA) dell’EFSA ha derivato i valori dietetici di riferimento per il manganese.

Il manganese è un oligoelemento (ossia un elemento chimico presente in quantità minime ma indispensabile per crescita, sviluppo e fisiologia appropriata di un dato organismo) coinvolto in molti processi enzimatici di rilevante importanza. Esso viene considerato un attivatore di numerosissimi enzimi, ossia di quei composti proteici che regolano il nostro metabolismo, accelerando le reazioni. Molti enzimi infatti contengono proprio il manganese comecofattore (il cofattore è una piccola molecola di natura non proteica o uno ione metallico che si associa all’enzima e ne rende possibile l’attività).
Il ruolo esatto del manganese non è stato completamente dimostrato ma si è visto che la nostra salute dipende anche da molti processi biologici catalizzati da enzimi legati a questo oligoelemento. Ad esempio esso è cofattore della superossido-dismutasi, importantissimo antiossidante cellulare, che ostacola la formazione dei radicali liberi e quindi l’invecchiamento cellulare. E’ coinvolto nella sintesi di DNA ed RNA, essendo cofattore di DNA-sintetasi e RNA-sintetasi, attiva inoltre la piruvato-carbossilasi, enzima implicato nel processo della gluconeogenesi, ossia nella formazione del glucosio, molecola fondamentale per l’ottenimento di ATP ossia dell’energia di cui noi abbisogniamo per tutte le nostre attività metaboliche.
Inoltre il manganese ha un ruolo nella coagulazione, nell’attività tiroidea, nella fertilità, nella formazione delle ossa, aiuta il sistema immunitario, ed altro ancora. Sembra anche avere riscontri positivi nella profilassi di alcune patologie come il diabete mellito, i deficit neurologici, i ritardi della crescita, le ulcere, l’insufficienza renale, l’infarto (in particolare del miocardio) e persino i tumori. Ed infine si è notato che un giusto tasso ematico (ossia una giusta concentrazione nel sangue) di manganese è utilissimo per tenere sotto controllo gli attacchi epilettici.
Non abbiamo ancora a disposizione prove sufficienti per ricavare un fabbisogno medio o una dose di riferimento per la popolazione, ma l’EFSA ha comunque proposto dei valori di riferimento per un apporto giornaliero adeguato. Negli adulti si prevedono circa 3 mg/giorno, comprese le donne in gravidanza e allattamento . Per ibambini di età compresa tra 7-11 mesi invece si ritengono adeguati di 0,02-0,5 mg/giorno.
Un’alimentazione adeguata e varia conferisce tali dosi. Le fonti alimentari principali del manganese sono il tè, il vino, lo zenzero, i chiodi di garofano, lo zafferano, la cannella, i cereali ed i loro derivati; meno importanti ma comunque utili al raggiungimento delle razioni minime sono legumi, patate, nocciole, tuorlo d’uovo e cacao.
Non vi sono indicazioni chiare sugli effetti dovuti ad un suo eccesso di assunzione anche se da uno studio pubblicato su American Journal of Human Genetics dal team di Antonio Federico, del Policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena, e dai ricercatori olandesi dell’Università di Rotterdam si ipotizza un legame tra l’eccessiva assunzione di manganese ed una nuova tipologia del morbo di Parkinson.
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