26 Aprile 2024, venerdì
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Virginia, i farmaci non bastano Si ritorna alla sedia elettrica

Il boicottaggio delle case farmaceutiche contro la pena di morte negli Stati Uniti fa tornare la sedia elettrica. In Virginia, uno dei 32 Stati americani che prevede la condanna capitale, la Camera ha votato a favore della sua reintroduzione. La parola passa ora al Senato che dovrebbe esprimersi già entro questa settimana. Il provvedimento nasce dalla «crisi dei farmaci letali» con cui viene preparata la miscela da iniettare ai condannati del braccio della morte. Molti produttori farmaceutici europei, e almeno uno negli Stati Uniti, si rifiutano da tempo di vendere tali preparati, e il cocktail di tre farmaci usato comunemente da quando la Corte Suprema Usa ha reintrodotto la pena di morte, nel 1976, è introvabile. Questo ha spinto gli Stati che praticano l’esecuzione a sperimentare altri tipi di medicinali per l’iniezione letale, causando però problemi e contenziosi legali.

A causa di una di queste miscele sperimentali, un detenuto dell’Ohio è morto di recente solo dopo 13 minuti trascorsi tra atroci sofferenze. Oltre al fatto che i produttori dei farmaci alternativi si sono a loro volta rifiutati di vendere i preparati. «Non abbiamo ancora trovato una alternativa adeguata», spiega Debra Gardner, vicedirettore del dipartimento penitenziario.

Ecco allora che lo Stato della Virginia è stato costretto a valutare il ritorno della sedia elettrica, un metodo che seppur rimasto in vigore in diversi Stati americani è stato sempre meno usato nel corso degli ultimi venti anni. «Si tratta di un metodo che causa solo piccole bruciature, scarsamente visibili», sottolinea la Gardner. La legge della Virginia consente ai detenuti del braccio della morte di scegliere tra l’iniezione letale e la sedia elettrica, ma di fatto quest’ultimo metodo era stato sospeso, facendo diventare il primo l’unico praticato.

Nel caso tuttavia che il Senato bocci la proposta o il governatore (democratico) Terry McAuliffe ponesse il veto, si verificherebbe una moratoria di fatto alla pena di morte, dal momento che i condannati potrebbero bloccare la propria esecuzione optando per un metodo di fatto non disponibile. La crisi dei farmaci letali ha spinto politici di altri Stati, come Missouri e Wyoming, a chiedere la reintroduzione dei plotoni di esecuzione, mentre in alcuni casi si è auspicato un ricorso a impiccagioni e camere a gas.

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